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Juve-Bologna, la storia richiama all'attenzione: chiedere a Pecchia e Zauli
Tra Juventus e Bologna non è mai stata una partita semplice e banale. Il 3 marzo 2002 la formazione emiliana, guidata da Francesco Guidolin, si presentò al Delle Alpi da quarta in classifica, e con la chiara ambizione di coronare una stagione straordinaria. Pecchia e Zauli, oggi rispettivamente alla guida delle formazioni juventine Under 23 e 19, spiccavano nelle fila avversarie, e il secondo - che qualche anno prima era stato soprannominato lo “Zidane della Serie B” - riuscì anche a portare in vantaggio i suoi alla prima vera occasione del match, poco più tardi della mezz’ora.
Con un Del Piero piuttosto in ombra, fu Nedved a caricarsi sulle spalle la Juve e contribuire all’immediata rete del pareggio firmata da Trezeguet, e poi in qualche modo all’autorete decisiva di Tarantino nella ripresa. I bianconeri di Lippi, che vivevano un momento poco brillante della stagione, riconquistarono la testa della classifica e quella domenica spiccarono definitivamente il volo verso il ventiseiesimo Scudetto della loro storia. Il 27 settembre 2009 finì invece 1-1 al fotofinish: Adailton firmò la rete del pari al 93’, poco dopo una clamorosa traversa di Camoranesi.
Il 26 febbraio 2001, il Bologna riuscì addirittura a espugnare le mura bianconere grazie a una rete del doppio ex Di Vaio, adesso in piena attività nella dirigenza del club di Saputo. Mentre la storia racconta che la formazione allenata oggi da Mihajlovic - tra gli ex compagni di squadra più cari di Nedved - fu la prima a segnare e a conquistare punti all’Allianz Stadium: il 21 settembre 2011, valida per l’1-1, rete firmata da quel Portanova che adesso segue da vicino il figlio, Manolo, nel suo percorso di crescita nella trafila giovanile della Juventus.
Di motivi per tenere alta l’attenzione in vista di Juventus-Bologna ce ne sarebbero altre decine. Ma la verità è che Sarri e la sua truppa sono ben consapevoli che il raggiungimento di obiettivi importanti passa soprattutto da gare apparentemente abbordabili, come queste. Non perché il valore del Bologna non sia da tenere in considerazione, anzi. Quanto per il potenziale bianconero che finora ha mostrato di essere almeno una spanna superiore alla media delle avversarie di Serie A.
Da questa consapevolezza, però, non può e non deve nascere un senso di appagamento, neanche proiettandosi con la testa alla prossima sfida Champions con il Lokomotiv Mosca, in programma martedì. Domani all’Allianz Stadium servirà una ripresa convincente, e per questo sarà meglio tenere a mente tutte le volte che il Bologna ha provato in passato a fare un brutto scherzo alla Juve. Chiedere a Pecchia e Zauli, in caso di dubbi.
Con un Del Piero piuttosto in ombra, fu Nedved a caricarsi sulle spalle la Juve e contribuire all’immediata rete del pareggio firmata da Trezeguet, e poi in qualche modo all’autorete decisiva di Tarantino nella ripresa. I bianconeri di Lippi, che vivevano un momento poco brillante della stagione, riconquistarono la testa della classifica e quella domenica spiccarono definitivamente il volo verso il ventiseiesimo Scudetto della loro storia. Il 27 settembre 2009 finì invece 1-1 al fotofinish: Adailton firmò la rete del pari al 93’, poco dopo una clamorosa traversa di Camoranesi.
Il 26 febbraio 2001, il Bologna riuscì addirittura a espugnare le mura bianconere grazie a una rete del doppio ex Di Vaio, adesso in piena attività nella dirigenza del club di Saputo. Mentre la storia racconta che la formazione allenata oggi da Mihajlovic - tra gli ex compagni di squadra più cari di Nedved - fu la prima a segnare e a conquistare punti all’Allianz Stadium: il 21 settembre 2011, valida per l’1-1, rete firmata da quel Portanova che adesso segue da vicino il figlio, Manolo, nel suo percorso di crescita nella trafila giovanile della Juventus.
Di motivi per tenere alta l’attenzione in vista di Juventus-Bologna ce ne sarebbero altre decine. Ma la verità è che Sarri e la sua truppa sono ben consapevoli che il raggiungimento di obiettivi importanti passa soprattutto da gare apparentemente abbordabili, come queste. Non perché il valore del Bologna non sia da tenere in considerazione, anzi. Quanto per il potenziale bianconero che finora ha mostrato di essere almeno una spanna superiore alla media delle avversarie di Serie A.
Da questa consapevolezza, però, non può e non deve nascere un senso di appagamento, neanche proiettandosi con la testa alla prossima sfida Champions con il Lokomotiv Mosca, in programma martedì. Domani all’Allianz Stadium servirà una ripresa convincente, e per questo sarà meglio tenere a mente tutte le volte che il Bologna ha provato in passato a fare un brutto scherzo alla Juve. Chiedere a Pecchia e Zauli, in caso di dubbi.
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