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Guarino: "La frase sulle quattro lesbiche? Per noi è stata una fortuna"
“La frase sulle quattro lesbiche? È stata una fortuna. Il presidente della Lega Dilettanti che se ne esce così. Era talmente abnorme da imporre una reazione. È stata una manna, la domanda vera è quanto ci avremmo messo ad arrivare dove siamo senza la frase”. Così l’allenatrice della Juventus Women Rita Guarino in una lunga intervista rilasciata a La Stampa torna sulla frase detta dall’allora numero uno della D Felice Belloli risalente a quasi cinque anni fa che tanto scalpore fece all’epoca contribuendo però all’uscita del calcio femminile dal cono d’ombra in cui era finito. “Lo scettiscismo nei nostri confronti è sempre lì, ma il calcio femminile può trovare terreno fertile dove quello maschile fatica, non vedo tante famiglie seguire gli uomini, mentre da noi ci sono. È il calciofilo italiano che fatica a trovarci interessanti perché ha gli occhi abituati alla presenza fisica e si approcia con preconcetti. Io seguo il calcio femminile, mi piace imparare dai colleghi come Gasperini, che sta facendo qualcosa di nuovo con l’Atalanta, ma anche da Sarri che ho sempre seguito a livello didattico”.
Guarino poi torna sull’addio di Eniola Aluko alla Juventus e suelle sue parole sulla poca accoglienza di Torino e dell’Italia in generale: “Purtroppo non avevo idea del suo stato d’animo e non so se si sia trattato di percezione o fatti. Se avessimo saputo l’avremmo sostenuta. La lotta alla discriminazione su vari fronti è una battaglia da sostenere, siamo lontano dall'accettare davvero la diversità. Il problema non è Torino e forse nemmeno l' Italia. - continua Guarino parlando del coming out di Linari – Non sono stupita del suo gesto, ma non ho mai ritenuto che la vita privata potesse essere la bandiera di qualsivoglia diritto, è una scelta personale. Si può essere veri anche senza raccontare l' intimità, non è da lì che si passa per la rivoluzione culturale.
Infine una battuta sull’emendamento alla legge di bilancio: “È un passo, non la soluzione. Mancano troppe tappe intermedie per poterlo considerare l'inizio del professionismo”.
Guarino poi torna sull’addio di Eniola Aluko alla Juventus e suelle sue parole sulla poca accoglienza di Torino e dell’Italia in generale: “Purtroppo non avevo idea del suo stato d’animo e non so se si sia trattato di percezione o fatti. Se avessimo saputo l’avremmo sostenuta. La lotta alla discriminazione su vari fronti è una battaglia da sostenere, siamo lontano dall'accettare davvero la diversità. Il problema non è Torino e forse nemmeno l' Italia. - continua Guarino parlando del coming out di Linari – Non sono stupita del suo gesto, ma non ho mai ritenuto che la vita privata potesse essere la bandiera di qualsivoglia diritto, è una scelta personale. Si può essere veri anche senza raccontare l' intimità, non è da lì che si passa per la rivoluzione culturale.
Infine una battuta sull’emendamento alla legge di bilancio: “È un passo, non la soluzione. Mancano troppe tappe intermedie per poterlo considerare l'inizio del professionismo”.
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