Vent'anni dopo una Lazio da sogno: prima in classifica in una settimana clou
“È il nostro anno? Sono quattro stagioni che siamo in alto e vinciamo trofei, cosa che qualcuno avrebbe voluto fare. È un bel percorso, ora siamo in testa per merito visto quanto espresso“, ha detto Simone Inzaghi, che prima di uscire dal campo ha abbracciato i suoi giocatori. “Sono tutti maturi e disponibili, andiamo avanti così. L’atmosfera è bellissima, tutti i ragazzi si vogliono bene, mi ricorda lo spogliatoio del secondo scudetto del 2000”. Quella squadra era piena di campioni (Mancini, Nesta, Nedved sono per citarne tre), mentre i nomi della rosa attuale non sono tutti di prima fascia.
Ecco perché pensare a una Lazio prima in classifica dopo la 26a giornata era un qualcosa di impensabile a inizio campionato, ma il sogno sta diventando sempre più concreto. I tifosi ci credono, il gruppo comincia a uscire lo scoperto. Da qui alla fine mancheranno tredici partite, tredici “finali” come vengono definite a Formello, e due di queste saranno dei crocevia fondamentali: contro l’Atalanta tra sette giorni e lo scontro diretto con la Juventus all’Allianz (26 aprile). Il primo è in programma sabato prossimo, nonostante la società nerazzurra abbia chiesto alla Lazio di anticipare a venerdì: “no”, è stata la risposta dei biancocelesti, che vogliono prendersi più ore possibili per recuperare due tasselli chiave come Acerbi e Marusic. In attesa di capire sviluppi futuri - anche sul fronte emergenza sanitaria per il coronavirus - da lunedì Inzaghi preparerà la difficile trasferta contro Gasperini. Uscire indenni, o addirittura col bottino pieno, da un campo di difficile come quello di Bergamo avrebbe un sapore speciale, un valore encomiabile. Nel frattempo la Lazio vivrà e si godrà la settimana da prima in classifica, in attesa di capire cosa dirà il prossimo capitolo di campionato.