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Benevento, Inzaghi: "E' un'impresa. Dobbiamo continuare così, questo è lo spirito giusto"
Dopo il pareggio contro la Juventus, il tecnico del Benevento Filippo Inzaghi ha parlato ai microfoni di Sky Sport: "Questi ragazzi in un anno e mezzo mi hanno regalato delle cose di cui non ho parole. Abbiamo perso Maggio e messo Improta a fare il terzino. Questo ci dice dello spirito e della voglia. Se fossimo stati un po' più bravi a ripartire potevamo anche vincerla. Dobbiamo continuare così, però questo è lo spirito giusto. Oggi è veramente un'impresa ma sono contento per i ragazzi che si meritano di vivere certe serate".
Giocato sempre con ordine.
"Quando fai risultati con la Juve, una delle squadre più forti d'Europa, ti deve andare bene tutto. I ragazzi sono stati bravi. E' chiaro che alla fine avevo un attaccante terzino, ho cercato di mettere un altro difensore e Tuia era un mese che non si allenava. Maggio ha stretto i denti da capitano vero, sapevamo di correre qualche rischio e non avevo più giocatori. Oggi cosa posso chiedere a questi ragazzi? Dopo Firenze hanno ripetuto una grande prova ma come hanno sempre fatto. Abbiamo sbagliato una partita con lo Spezia, forse abbiamo abituato tutti bene ma la Serie B era un'altra cosa. In A sapevo che potevamo farci valere, chiaro che pensare di non perdere con la Juve era quasi impossibile. Vedendoli allenare avevo avuto qualche speranza e come gli ho detto prima della partita, queste giornate se le devono godere anche se avessimo perso. Così penso che questa sia una soddisfazione incedibile perchè che la Juve pareggi a Benevento non so quando ricapiti ancora".
Quale è il merito che ti riconosci di più?
"Non mi va di prendermi meriti perché io sono dovuto tornare in Lega Pro per conquistarmi la A. Mi sono fatto il mazzo, ho vinto un campionato di C e di B e mi sono conquistato la A con i fatti grazie ai giocatori che ho avuto e alle società dove ho allenato. Sono arrivato qua un anno e mezzo fa dopo uno spareggio perso col Cittadella e tutti erano giù di morale. Giocarsela a viso aperto mi dà la fiducia. Poi abbiamo sbagliato una partita per tanti motivi ma poi la squadra è tornata a fare quello che sa fare. Ci sono diverse squadre più forti di noi dal punto di vista tecnico ma noi dobbiamo avere quella fame vista oggi. Vedere il mio presidente che stasera è felice dei suoi ragazzi e il direttore è una grande soddisfazione".
Quale è stato il senso del tuo lavoro?
"Qui ho avuto tempo di lavorare. In B non eravamo la Juventus ma una squadra forte. Qui c'è dietro un lavoro. Le precedenti esperienze sono state più difficili. Qua ho potuto fare la squadra assieme al direttore. Nella carriera di un allenatore ci sono quelli esonerati e nei momenti negativi uno deve pensare cosa poteva fare meglio ma ci tengo a dire che la differenza la fanno i giocatori. Sappiamo che partite possiamo fare in A ma possiamo ritagliarsi delle soddisfazioni".
Giocato sempre con ordine.
"Quando fai risultati con la Juve, una delle squadre più forti d'Europa, ti deve andare bene tutto. I ragazzi sono stati bravi. E' chiaro che alla fine avevo un attaccante terzino, ho cercato di mettere un altro difensore e Tuia era un mese che non si allenava. Maggio ha stretto i denti da capitano vero, sapevamo di correre qualche rischio e non avevo più giocatori. Oggi cosa posso chiedere a questi ragazzi? Dopo Firenze hanno ripetuto una grande prova ma come hanno sempre fatto. Abbiamo sbagliato una partita con lo Spezia, forse abbiamo abituato tutti bene ma la Serie B era un'altra cosa. In A sapevo che potevamo farci valere, chiaro che pensare di non perdere con la Juve era quasi impossibile. Vedendoli allenare avevo avuto qualche speranza e come gli ho detto prima della partita, queste giornate se le devono godere anche se avessimo perso. Così penso che questa sia una soddisfazione incedibile perchè che la Juve pareggi a Benevento non so quando ricapiti ancora".
Quale è il merito che ti riconosci di più?
"Non mi va di prendermi meriti perché io sono dovuto tornare in Lega Pro per conquistarmi la A. Mi sono fatto il mazzo, ho vinto un campionato di C e di B e mi sono conquistato la A con i fatti grazie ai giocatori che ho avuto e alle società dove ho allenato. Sono arrivato qua un anno e mezzo fa dopo uno spareggio perso col Cittadella e tutti erano giù di morale. Giocarsela a viso aperto mi dà la fiducia. Poi abbiamo sbagliato una partita per tanti motivi ma poi la squadra è tornata a fare quello che sa fare. Ci sono diverse squadre più forti di noi dal punto di vista tecnico ma noi dobbiamo avere quella fame vista oggi. Vedere il mio presidente che stasera è felice dei suoi ragazzi e il direttore è una grande soddisfazione".
Quale è stato il senso del tuo lavoro?
"Qui ho avuto tempo di lavorare. In B non eravamo la Juventus ma una squadra forte. Qui c'è dietro un lavoro. Le precedenti esperienze sono state più difficili. Qua ho potuto fare la squadra assieme al direttore. Nella carriera di un allenatore ci sono quelli esonerati e nei momenti negativi uno deve pensare cosa poteva fare meglio ma ci tengo a dire che la differenza la fanno i giocatori. Sappiamo che partite possiamo fare in A ma possiamo ritagliarsi delle soddisfazioni".
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