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Non c'è niente di normale in quel che ha fatto finora Stefano PioliTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
domenica 21 febbraio 2021, 09:45Il corsivo
di Marco Conterio

Non c'è niente di normale in quel che ha fatto finora Stefano Pioli

Dietro alla parola normalizzatore, che fu dedicata a Stefano Pioli per rimetter l'Inter sul binario, ci sono due accezioni possibili. Quella del problem solver, dell'aggiustatutto, che ripulisce, imbianca, avvita e rimette a nuovo. Senza colpo ferire, senza un cacciavite affilato ma con olio di gomito e pazienza. Oppure quella dell'elogio della normalità, di quel che serve senza picchi, senza voli pindarici. Per questo Pioli ha fuggito da subito l'appellativo, perché profuma di normale mediocrità, o di mediocre normalità. Le etichette, poi, son difficili da togliere, sicché quella del potenziatore, di lì a poco affissa al suo armadietto, sapeva di toppa sul buco e poc'altro. France Football raccontò poi la verità. Pioli è un allenatore. Che vale.

Non c'è niente di normale L'inizio della carriera profumava di quello, in verità.

Di impegno, lealtà, costanza, di tanta sostanza, ma senza fiocchi, solo arrosto. E nel calcio d'oggi serve anche quello, sia per imbonire le piazze, sia per addolcire i presidenti, sia per addomesticare i campioni bizzosi e viziosi. Stefano Pioli però ha fatto di più. A Firenze, nel dramma, ha dimostrato a un mondo pieno di patine come quello del calcio che nei momenti veri, difficili, duri, non serve una maschera. Servono le lacrime e gli abbracci, un allenatore come uomo e poi tutto il resto. Che è arrivato a Milano, sublimazione del percorso tecnico di un tecnico che ha accettato le etichette ma che ha saputo rigettarle col percorso, con gli alti, coi bassi, e poi coi risultati. Quel che sta facendo al Milan è straordinario, inatteso, e merita ogni applauso. E no, non c'è niente di normale.