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Cristiano Ronaldo un errore di Agnelli. Se lo sottolineano anche Bonucci e Chiellini...
Cristiano Ronaldo più grande della Juventus. Cristiano Ronaldo con un DNA opposto a quello della Juventus. Quante volte l'abbiamo letto, sentito o scritto negli ultimi due anni? Tante. Del resto già al termine della stagione dell'ultimo Scudetto Maurizio Sarri, dopo l'esonero, aveva detto a chiare lettere come la sua idea di calcio già dall'autunno 2019 s'era dovuta adeguare alla maestosità del campione portoghese. Che segna ancora oggi un gol a partita, ma segna spesso e volentieri solo lui. Condizionando il gioco dell'intera squadra.
Ronaldo per Ronaldo viene prima di tutto e tutti. E' un qualcosa che vale da sempre, che solo il Real Madrid con la sua aura e importanza è riuscito in parte a limitare negli anni d'oro del portoghese. Un qualcosa che invece non è riuscito alla Juventus e al suo presidente Andrea Agnelli, che quando avallò il suo acquisto lo fece pensando di fare un passo avanti dal punto di vista sportivo e due da quello del brand. Non è stato così: risultati alla mano, la Juve negli ultimi tre anni ha fatto solo passi indietro, da tutti i punti di vista.
Detto ciò, fa comunque effetto quando a certificare questo fallimento progettuale sono due dei più importanti alfieri del mondo Juventus, Bonucci prima e Chiellini poi. Entrambi hanno fatto leva su un punto, sul fatto che a CR7 serva una squadra ai suoi ordini e che, in fondo, questa è stata la Juventus nel suo triennio. "Cristiano quando trova una squadra che gioca per lui è sempre decisivo, l'ha sempre dimostrato, anche alla Juve", ha detto il capitano a DAZN. Un errore strategico (non l'unico degli ultimi anni) pagato a caro prezzo. Un errore commesso nel nome di uno dei giocatori più importanti della storia del calcio, un campione che però non era da Juventus.
Ronaldo per Ronaldo viene prima di tutto e tutti. E' un qualcosa che vale da sempre, che solo il Real Madrid con la sua aura e importanza è riuscito in parte a limitare negli anni d'oro del portoghese. Un qualcosa che invece non è riuscito alla Juventus e al suo presidente Andrea Agnelli, che quando avallò il suo acquisto lo fece pensando di fare un passo avanti dal punto di vista sportivo e due da quello del brand. Non è stato così: risultati alla mano, la Juve negli ultimi tre anni ha fatto solo passi indietro, da tutti i punti di vista.
Detto ciò, fa comunque effetto quando a certificare questo fallimento progettuale sono due dei più importanti alfieri del mondo Juventus, Bonucci prima e Chiellini poi. Entrambi hanno fatto leva su un punto, sul fatto che a CR7 serva una squadra ai suoi ordini e che, in fondo, questa è stata la Juventus nel suo triennio. "Cristiano quando trova una squadra che gioca per lui è sempre decisivo, l'ha sempre dimostrato, anche alla Juve", ha detto il capitano a DAZN. Un errore strategico (non l'unico degli ultimi anni) pagato a caro prezzo. Un errore commesso nel nome di uno dei giocatori più importanti della storia del calcio, un campione che però non era da Juventus.
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