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TMW RADIO - A. Orlando: "La Juventus non può più sbagliare, a partire dall'Udinese"
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Alessandro Orlando ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'ex difensore Alessandro Orlando è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dall'impegno della Juventus con l'Udinese: "La partita è intrigante, soprattutto per la Juventus è di non ritorno. Affronterà un'Udinese in difficoltà, forse più di altre per il Covid, e non può permettersi di sbagliare. Viene da una sconfitta bruciante e se non vince la distanza diventa troppo".
Che effetto fa l'obiettivo Champions per due anni di fila?
"Succede, i cicli finiscono. Ci vorrà tempo per mettere i tasselli al posto giusto e ritrovare il potenziale".
Cos'è successo ad Alex Sandro per aver commesso un'errore come quello in Supercoppa?
"Noi italiani in certi momenti siamo più concreti, lì secondo me è l'indole di un giocatore che non ha le caratteristiche "italiane". Ci sono momenti della partita in cui ci sta bene una bella picconata in curva. Questione di come si interpreta il gioco del calcio".
Come ha reagito all'esonero di Gotti a Udine?
"Non mi ha lasciato basito, vedendo da fuori era successo qualcosa tra lui, la società e probabilmente pure i giocatori. Mi sembrava non ci fosse troppa convinzione nell'andare avanti e del malumore dimostrato da qualche giocatore. Certi atteggiamenti sono il metro di ciò che sta per succedere, qualcosa era saltato e non sono rimasto stupito, visti pure i risultati".
Quanto è tranquilla l'Udinese nella lotta salvezza?
"Non lo è, assolutamente. Ora si decide il campionato, in ogni zona della classifica. Di buono c'è che chi sta sotto è sempre in grande difficoltà, non che l'Udinese faccia sfracelli ma c'è l'impressione che basti poco. Ora devono andare a Torino a giocare a viso aperto, è la Juventus che ha tutto da perdere".
Quanto serve adesso un centrale al Milan?
"Adesso o mai più. Sono lassù a giocarsela, con due centrali titolari al momento fuori: la difesa è tartassata e serve assolutamente un giocatore là dietro per poter andare avanti".
Che effetto fa l'obiettivo Champions per due anni di fila?
"Succede, i cicli finiscono. Ci vorrà tempo per mettere i tasselli al posto giusto e ritrovare il potenziale".
Cos'è successo ad Alex Sandro per aver commesso un'errore come quello in Supercoppa?
"Noi italiani in certi momenti siamo più concreti, lì secondo me è l'indole di un giocatore che non ha le caratteristiche "italiane". Ci sono momenti della partita in cui ci sta bene una bella picconata in curva. Questione di come si interpreta il gioco del calcio".
Come ha reagito all'esonero di Gotti a Udine?
"Non mi ha lasciato basito, vedendo da fuori era successo qualcosa tra lui, la società e probabilmente pure i giocatori. Mi sembrava non ci fosse troppa convinzione nell'andare avanti e del malumore dimostrato da qualche giocatore. Certi atteggiamenti sono il metro di ciò che sta per succedere, qualcosa era saltato e non sono rimasto stupito, visti pure i risultati".
Quanto è tranquilla l'Udinese nella lotta salvezza?
"Non lo è, assolutamente. Ora si decide il campionato, in ogni zona della classifica. Di buono c'è che chi sta sotto è sempre in grande difficoltà, non che l'Udinese faccia sfracelli ma c'è l'impressione che basti poco. Ora devono andare a Torino a giocare a viso aperto, è la Juventus che ha tutto da perdere".
Quanto serve adesso un centrale al Milan?
"Adesso o mai più. Sono lassù a giocarsela, con due centrali titolari al momento fuori: la difesa è tartassata e serve assolutamente un giocatore là dietro per poter andare avanti".
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