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Juve, il giorno dopo delle riflessioni. Allegri non rischia, ma la soluzione ai problemi deve essere immediataTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 16 settembre 2022, 06:45Serie A
di Simone Dinoi

Juve, il giorno dopo delle riflessioni. Allegri non rischia, ma la soluzione ai problemi deve essere immediata

Il giorno dopo è sempre quello delle riflessioni più fredde, meno d’impatto e condizionate dalle emozioni forti che un evento porta con sé. Juventus-Benfica è stato un vero turning point, un momento di quelli in cui, comunque vada, sei consapevole che degli strascichi dovranno essere affrontati. Così è andata, a maggior ragione con una bruttissima versione di Madama: uscita sconfitta, disarmata dai lusitani e subissata di fischi (e qualche coro di contestazione) dall’Allianz Stadium. E il mondo del calcio in questi casi è molto crudele, il conto viene chiesto sempre all’allenatore.

Per Allegri il peggior momento sulla panchina della Juventus.
Indubbiamente per Massimiliano Allegri sono le ore più complicate dei suoi anni a Torino. Neanche l’anno scorso, a fine ottobre, quando assieme alla società decise di portare la squadra in ritiro le criticità erano così pervasive. Se lì si era solo all’inizio della nuova era, adesso c’è quasi un anno in più di lavoro alle spalle ma di passi in avanti se ne intravedono ben pochi. Seppur si tratti di una situazione molto preoccupante, al momento non c’è alcun tipo di segnale riguardante un cambio della guardia in panchina come raccontato anche a caldo dallo stesso tecnico livornese. L’aria però è tesa e non potrebbe essere altrimenti considerato un inizio di stagione da due vittorie in otto uscite, con un cammino in Champions League fortemente compromesso già dopo sole due giornate.


Non il problema ma la soluzione.
In questi momenti credo ci siano poche spiegazioni. Però mi sento più parte della soluzione che del problema. Devo trovare una soluzione”, così chiaramente il tecnico livornese nell’immediato postgara contro il Benfica. Sta a lui, questo si aspetta ancora la società, trovare il modo di risollevare la una situazione sempre più preoccupante. Quella che apparsa in queste settimane è una squadra senza identità di gioco, non un tutt’uno ma un insieme di singoli incapaci di collaborare fra loro in maniera virtuosa. Non una questione di voglia, di sacrificio, ma di incapacità di esprimere i propri lati migliori. Anzi, quelli peggiori sempre esposti, senza scudi, agli attacchi degli avversari. Allegri si sente parte della soluzione e la Juve è con lui: ma il tempo ora scarseggia e non potrà esserlo per sempre.