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Due chiacchiere con Tino Asprilla… Messi è ancora vivo! Colpo dell’estate? Il Ninja…

Due chiacchiere con Tino Asprilla… Messi è ancora vivo! Colpo dell’estate? Il Ninja…TUTTO mercato WEB
mercoledì 27 giugno 2018, 06:002018
di Fabrizio Ponciroli

Non capita tutti i giorni di essere a bordo campo… E’ una sensazione strana. Il terreno di gioco, dalla panchina, appare infinitamente più esteso. Mentre osservo Zé Maria, classe 1973, correre su e giù per la fascia, ho la certezza che non avrei mai potuto fare l’esterno… Contestualizzo. Mi sono recato a Parma, al Tardini, per la sfida tra Parma Legends e Serie A – Operazione Nostalgia. Grazie all’organizzazione, ho avuto l’onore di avere un pass per fare il “bordocampista”. Mi sono accovacciato al fianco della panchina delle Parma Legends. Straordinario gustarsi i racconti e le battute dei vari Osio, Veron, Bucci, Fiore e tanti altri. Ma, soprattutto, un privilegio condividere del tempo con Tino Asprilla. Quando era un calciatore, mi ha letteralmente estasiato. Un levriero con un istinto da killer, un funambolo col pallone tra i piedi. Oggi, il quasi 50enne colombiano, ha perso lo smalto fisico di un tempo, complice una vita sfrenata, fatta di eccessi e divertimento senza limiti, ma la sua vitalità è contagiosa. “Qui tutti si ricordano il mio gol al Milan degli Invincibili. E’ un gol che ha segnato la storia. Ci ho pensato io a farlo”, racconta tra il serio e il divertito. Quando gli viene chiesto di “scendere in campo”, la reazione è meravigliosa: “C’è qua mio figlio, non sarebbe meglio lui?” (in effetti il figlio giocherà e segnerà pure). In panchina, tutti lo stanno ad ascoltare. Lui è un catalizzatore nato. Parla della sua vita, del calcio e di come il “Brasile vincerà il Mondiale perché sono i più forti tecnicamente e la tecnica conta sempre nel calcio”… Non resisto e mi faccio anche firmare la maglia… “Questa tienila che vale tanto”.

Vero, caro Tino, vale tantissimo perché è autografata da uno che, negli anni ’90, mi ha lasciato, più volte, a bocca aperta e non solo per quel gol al Milan (21 marzo 1993, gol vittoria con rossoneri che cadono dopo 58 partite utili consecutive)…
E intanto Messi è ancora nel Mondiale… L’Argentina ha visto la morte, calcisticamente parlando, in faccia ma l’ha schivata. Complice anche una magia della Pulce, l’Albiceleste dell’enigmatico Sampaoli, ha conquistato un insperato ottavo di finale (l’attenda la tonica Francia). Bello sapere che Messi c’è ancora, meno gratificante pensare a come l’Argentina ha conquistato un posto tra le magnifiche 16. Vero, nelle difficoltà ci si può compattare ma, onestamente, la squadra argentina ne ha davvero un’enormità di problemi. Però c’è Messi, il calcio. Già tutti raccontavano di un Leo piangente e pronto a lasciare la nazionale argentina. No, caro Messi. Tu sei il calcio e il tuo sogno Mondiale (lo stesso di milioni di argentini) è ancora vivo… E, comunque andrà, tra quattro anni, avrai un’altra chance (con un CT diverso). Il prossimo Mondiale si giocherà in Qatar, tra l’altro in inverno. Io Messi lo voglio presente, insieme alla nostra Nazionale (la sola idea di un’altra Coppa del Mondo senza gli Azzurri mi procura incubi alla Nightmare). In Qatar, Messi avrà 34 anni e qualche mese, un’età che fa ben sperare in quanto a capacità di fare ancora la differenza. Intanto c’è ancora vita in Leo. Mai sottovalutare il cuore dei campioni e Messi lo è, a prescindere da come andrà questo e il prossimo Mondiale…
C’è il Mondiale e c’è il calciomercato. Siamo solo a giugno ma mi sbilancio comunque: Nainggolan è, a mio avviso, il colpo dell’estate 2018. Non mi interessa quello che ha fatto (e farà) fuori dal campo, io mi concentro solo sul giocatore e, da questo punto di vista, parliamo di un top player. L’Inter ha preso un fenomeno che, adirato col mondo per non aver disputato il Mondiale, farà di tutto per riscattare il proprio nome. Come se non bastasse, Spalletti è, a mio giudizio, l’unico allenatore che sa gestirlo al meglio. Non è giovanissimo ma è maturo per cominciare a vincere qualcosa di importante Inter da Scudetto? Non ci sono dubbi e, questa volta, non parlo di Scudetto dell’estate…