Fiorentina, Jorgensen: "Io punto di riferimento"
Ad essere 'romantici' viene da pensare che proprio quel gol al Lecce sia stato decisivo per il suo rinnovo...
"Non è vero, Corvino si era già mosso garantendomi dei premi in cambio di un salario fisso più basso. Ma a quella rete sono legati molti ricordi: è stata importante, perché segnata al novantesimo e poi perché si è rivelata fondamentale".
Adesso, a 34 anni, si candida ad un ruolo di leader all'interno dello spogliatoio?
"Credo che posso essere un punto di riferimento fuori e dentro il campo. Se i giovani hanno qualche domanda possono a chiedere a me, considerato che di cose ne ho viste tante da quando sono nel mondo del calcio. In rosa siamo più o meno venti giocatori, chiedo di avere più spazio rispetto all'ultima stagione".
Ma l'ultimo anno è stato difficilissimo per Jorgensen anche per i noti problemi di salute che lo hanno costretto ad una lunga assenza dai campi di gioco e che hanno indubbiamente condizionato il suo rendimento nella fase finale della stagione. "E' un fatto ormai dimenticato - spiega Martin - è stato quello un periodo lungo e duro: non ero mai stato fermo per tre mesi. Adesso è bello ricominciare a pari dei miei compagni".
Ha mai pensato che la sua carriera sarebbe finita a causa di quella malattia?
"Quando ero malato ho pensato solo a capire cosa avevo, ma non mi è mai passata per la mente l'idea di smettere. Il problema è che per un mese nessuno sapeva quello che avessi".
E intanto su di lei circolavano le voci più disparate...
"Mi sono arrivate, credo che fossero esagerate e anche gli amici me l'hanno detto che in molti pensavano che avessi la leucemia. Alla fine non mi è rimasto che ridere".