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Ghisoni: "Juve B va male? In C si fa la guerra per il mutuo"

Ghisoni: "Juve B va male? In C si fa la guerra per il mutuo"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 1 dicembre 2018, 17:092018
di Sebastian Donzella

Paolo Ghisoni, giornalista di Sky e conduttore de "La Giovane Italia" insieme a Francesco Benvenuti, dai microfoni di RMC Sport ha analizzato le difficoltà dei giovani italiani ad arrivare nelle prime squadre: "In Italia non c'è una linea comune ma diverse filosofie. La Juventus è la più vicina al concetto europeo, giocando palla senza buttarla via pur rischiando qualcosa. L'Inter si basa più sulla crescita delle individualità dello zoccolo duro partito sin dall'Under 15. Il Napoli è nettamente indietro anni luce nella costruzione di un settore giovanile a questi livelli. La Juve ha fatto la squadra B, Inter e Roma possono farla, il Napoli ancora no. Poi il problema è capire quanti italiani arrivano in prima squadra: sbandieriamo l'italianità in Europa ma una volta uscito il Sassuolo, un anno fa, a metterne insieme undici tra Champions ed Europa League si faceva fatica. La stessa Atalanta, un tempo fucina di azzurri, adesso ha pochissimi italiani. E la Roma, in Youth League, contro il Real Madrid, ha fatto la guerra contro un carrarmato con un fucile a tappo: i madridisti potrebbero giocare tranquillamente in un nostro campionato di Serie B, hanno un'intensità e un'interpretazione tattica avanti rispetto a tutte. Non a caso la rete della Roma è arrivata su un contropiede voluto dagli avversari: gli spagnoli scelgono di lasciare i centrali sin da giovani soli nell'uno contro uno in partita, non semplicemente negli allenamenti, per allenarli al meglio. Non a caso gente come Sergio Ramos non la salti quasi mai". "Puoi trovare tutti i talenti U19 sull'Almanacco "La Giovane Italia" - (CLICCA QUI PER I DETTAGLI).

L'assenza di programmazione nel settore giovanile del Napoli ha un'incidenza anche contro la Juventus in prima squadra?
"No, non dimentichiamoci che quello partenopeo è un settore giovanile che nasce da un fallimento. Quindi De Laurentiis si è accollato le spese di una ripartenza, è ancora un settore giovane. Inoltre la Juve, che è nettamente messa meglio, ha dovuto creare la seconda squadra per avvicinare i propri prodotti autoctoni alla prima squadra. Perso Marchisio non ne ha più, se escludiamo Kean che sporadicamente è coinvolto nel team di Allegri. C'erano Audero, ora alla Samp, Romagna al Cagliari, Pol Lirola al Sassuolo, Favilli al Genoa, tutta gente che sta facendo esperienza in A. Il problema è che la Juve non mira a vincere il centesimo scudetto ma la Champions, quindi deve utilizzare calciatori che hanno un'esperienza diversa. Ma questo vale anche a livelli più bassi. Molti si stupiscono che la Juventus B vada male. I ragazzi in Primavera sono coccolati, poi quando arrivano in C incontrano gente che fa la guerra per pagarsi il mutuo e sbarcare il lunario, son mondi diversi. A volte la fame fa la differenza. Per questo i giovani devono capire che tra i grandi ogni partita giocata può essere l'ultima".