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Lega Pro-Reggiana, vinto bando Bando Erasmus con Università di Modena e Reggio
Scuola e calcio giovanile sono due mondi in prima linea nella formazione dei giovani. Da questo assunto è partito il progetto SCALE (Special dual Career paths Against early Leaving from Education and training), nato dal confronto tra l’Università di Modena e Reggio Emilia e A.C Reggiana 1919 nelle figure del Prof. Loris Vezzali e Del Segretario Generale del club Nicola Simonelli.
Il progetto, approvato dall’Unione Europea, mira ad attivare una strategia contro l’abbandono scolastico dei giocatori tra i 14 e i 19 anni, fascia di età nella quale è più frequente il fenomeno della dispersione. Il progetto, sostenuto dalla UEFA e dalla UEFA Foundation for Children, ha respiro internazionale: coinvolge infatti anche le Federazioni di calcio di Malta, Romania, Moldavia, Azerbaijan, un centro di formazione e una associazione scolastica professionale europea.
La strategia disegnata prevede percorsi flessibili di cooperazione tra squadre calcistiche e scuole in cui i giovani atleti potranno vedersi riconosciute le proprie attività sportive mentre i club si impegneranno a monitorare il percorso scolastico dei giovani creando una interdipendenza positiva e un modello integrato tra Club, Scuole, Leghe e Federazioni.
Il progetto mira inoltre a costruire buone prassi che potranno essere in seguito valorizzate dalle singole Federazioni nell’organizzazione e nella regolamentazione dell’attività giovanile (Licenze Nazionali per le squadre professionistiche e indicazioni generali per le altre società).
Per l’Italia le attività progettuali saranno affidate all’A.C. Reggiana 1919, società professionistica fortemente impegnata sui temi della responsabilità sociale e dell’educazione dei giovani, che le attuerà insieme alla stessa Lega Pro e all’Università di Modena e Reggio Emilia. Il club lavorerà anche come catalizzatore, ponendosi come punto di riferimento per le squadre dilettantistiche del territorio.
Attraverso questo percorso, calcio e scuola svilupperanno una interdipendenza ancora maggiore. Il calcio non è più solo un luogo dove imparare, ma anche dove gettare le basi per l’educazione scolastica e la riuscita negli studi mentre la scuola diventa un supporto educativo e cognitivo per valorizzare le proprie competenze nel mondo dello sport.
Il progetto, approvato dall’Unione Europea, mira ad attivare una strategia contro l’abbandono scolastico dei giocatori tra i 14 e i 19 anni, fascia di età nella quale è più frequente il fenomeno della dispersione. Il progetto, sostenuto dalla UEFA e dalla UEFA Foundation for Children, ha respiro internazionale: coinvolge infatti anche le Federazioni di calcio di Malta, Romania, Moldavia, Azerbaijan, un centro di formazione e una associazione scolastica professionale europea.
La strategia disegnata prevede percorsi flessibili di cooperazione tra squadre calcistiche e scuole in cui i giovani atleti potranno vedersi riconosciute le proprie attività sportive mentre i club si impegneranno a monitorare il percorso scolastico dei giovani creando una interdipendenza positiva e un modello integrato tra Club, Scuole, Leghe e Federazioni.
Il progetto mira inoltre a costruire buone prassi che potranno essere in seguito valorizzate dalle singole Federazioni nell’organizzazione e nella regolamentazione dell’attività giovanile (Licenze Nazionali per le squadre professionistiche e indicazioni generali per le altre società).
Per l’Italia le attività progettuali saranno affidate all’A.C. Reggiana 1919, società professionistica fortemente impegnata sui temi della responsabilità sociale e dell’educazione dei giovani, che le attuerà insieme alla stessa Lega Pro e all’Università di Modena e Reggio Emilia. Il club lavorerà anche come catalizzatore, ponendosi come punto di riferimento per le squadre dilettantistiche del territorio.
Attraverso questo percorso, calcio e scuola svilupperanno una interdipendenza ancora maggiore. Il calcio non è più solo un luogo dove imparare, ma anche dove gettare le basi per l’educazione scolastica e la riuscita negli studi mentre la scuola diventa un supporto educativo e cognitivo per valorizzare le proprie competenze nel mondo dello sport.
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