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Sedi delle finali, calendario, diritti tv: la UEFA alle prese con la grana delle Coppe europee
Il prossimo 17 giugno la UEFA si riunirà per stabilire in che modo terminare le due competizioni europee. Ad oggi non c'è un calendario ufficiale e la sede della finale è incerta: nonostante le rassicurazioni arrivate dal presidente Ceferin, la città di Istanbul, designata per ospitare l'ultimo atto della Champions League, sembra essere orientata verso una rinuncia. Il motivo è prettamente di natura economica: giocando a porte chiuse, gli organizzatori sono convinti di non rientrare negli investimenti che dovranno operare per l'evento. La speranza che il pubblico possa assistervi, però, resta: qualora i numeri della pandemia continuassero a diminuire, la UEFA potrebbe ricevere il via libera che soddisferebbe tutte le parti in causa.
Dalle parti di Nyon, comunque, si pensa a una nuova sede (Lisbona, Monaco o Madrid) ma anche a un nuovo format. Al termine della Champions e dell'Europa League mancano rispettivamente 17 e 27 partite, troppe nel momento in cui si è previsto di disputarle solo nel mese di agosto e che molti campionati ripartiranno nella prima metà di settembre, o addirittura prima. Per questo motivo, l'idea è quella di disputare partite secche a partire dai quarti di finale, e di giocare una final four nella città scelta come sede della finalissima. Uno scenario che, chiaramente, non sarebbe gradito alle emittenti televisive, che trasmetterebbero ben 12 incontri in meno tra i due trofei.
Calendario fitto - A complicare i piani, come dicevamo, c'è anche un calendario molto intenso: in Italia, per esempio, il campionato finirà il 2 agosto, quindi la partita tra Juventus e Lione potrebbe giocarsi soltanto dal 5 agosto in poi , così come quella tra Barcellona e Napoli; Getafe-Inter e Roma-Siviglia, invece, dovrebbero andare in scena nel weekend dell'8-9 agosto, mentre le finali dovrebbero essere confermate per il 26 e il 29 agosto. Davvero troppe partite, ma le soluzioni al vaglio di Ceferin non sono tante.
Dalle parti di Nyon, comunque, si pensa a una nuova sede (Lisbona, Monaco o Madrid) ma anche a un nuovo format. Al termine della Champions e dell'Europa League mancano rispettivamente 17 e 27 partite, troppe nel momento in cui si è previsto di disputarle solo nel mese di agosto e che molti campionati ripartiranno nella prima metà di settembre, o addirittura prima. Per questo motivo, l'idea è quella di disputare partite secche a partire dai quarti di finale, e di giocare una final four nella città scelta come sede della finalissima. Uno scenario che, chiaramente, non sarebbe gradito alle emittenti televisive, che trasmetterebbero ben 12 incontri in meno tra i due trofei.
Calendario fitto - A complicare i piani, come dicevamo, c'è anche un calendario molto intenso: in Italia, per esempio, il campionato finirà il 2 agosto, quindi la partita tra Juventus e Lione potrebbe giocarsi soltanto dal 5 agosto in poi , così come quella tra Barcellona e Napoli; Getafe-Inter e Roma-Siviglia, invece, dovrebbero andare in scena nel weekend dell'8-9 agosto, mentre le finali dovrebbero essere confermate per il 26 e il 29 agosto. Davvero troppe partite, ma le soluzioni al vaglio di Ceferin non sono tante.
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