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Condò su Repubblica: "L'impressionante lavoro di Spalletti e i rimpianti comprensibili di Mourinho"
Il giornalista Paolo Condò, all'interno de La Repubblica, ha analizzato le gare di Serie A. Questi alcuni estratti del suo commento: "Comanda chi si lascia trasportare dall’impeto, a costo di rischiare l’osso del collo. L’ottava vittoria consecutiva del Napoli [...] arriva per la terza volta negli ultimi dieci minuti [...]. Il Napoli ha vinto con giustizia, ha interpretato le difficoltà della partita senza indulgere al pensiero che un pari potesse bastare [...]. Ha vinto perché la squadra è stata "lavorata", da Spalletti e dal suo staff, in modo impressionante [...]. Il Napoli, infine, ha vinto ancora perché accanto allo strepitoso Osimhen, il miglior giocatore del campionato, Spalletti ha dato minuti a Mertens [...] l’opzione di avvicinare a Osimhen [...] un attaccante capace di creare spazi con l’agilità mentre il nigeriano lo fa con potenza e velocità è un’aggiunta ulteriore alle armi a disposizione di Spalletti. L’argomento è importante perché il Milan, rimasto l’unico compagno di fuga del Napoli [...], continua a trovare nelle profondità della sua panchina gli uomini capaci di tenerlo a galla anche nei momenti più complessi [...]. Nei turni di campionato che seguono le pause per nazionali [...] le riserve forti come i titolari sono un fattore di enorme peso: l’Inter, che sabato ha pagato pegno, ha perso per l’ingenuità sul gol di Felipe Anderson [...] ma anche perché il suo organico presenta troppi sbalzi di valore. E potendo scegliere un giocatore perduto da rimettere in rosa, prima di Lukaku e Hakimi l’uomo che manca è Christian Eriksen. La sfida serale tra Juve e Roma [...] ha portato ad Allegri la terza vittoria consecutiva per 1-0 contro un’avversaria di valore: Chelsea, Torino, Roma. I rimpianti giallorossi sono comprensibili, perché con la palla davanti alla porta un arbitro dell’esperienza di Orsato avrebbe dovuto attendere l’istante necessario per vedere come andava a finire prima di fischiare il rigore. [...] ieri i migliori sono stati Bernardeschi e De Sciglio, oltre al re della difesa bassa Chiellini. Nessuno di loro era previsto nel rebuilding della Juventus".
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