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Juve, contestazioni dei tifosi furibondi per il mercato. Anche Allegri nervoso, si aspettava un’altra squadra. Ora deve rischiare con il 4-2-3-1. Chi fa i trenta gol di Ronaldo? Dybala vuole dieci milioniTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 3 settembre 2021, 00:00Editoriale
di Enzo Bucchioni

Juve, contestazioni dei tifosi furibondi per il mercato. Anche Allegri nervoso, si aspettava un’altra squadra. Ora deve rischiare con il 4-2-3-1. Chi fa i trenta gol di Ronaldo? Dybala vuole dieci milioni

E’ vero che l’addio di Ronaldo era nell’aria da un bel pezzo e la Juve sperava di potersi liberare del portoghese per il peso economico e non solo, ma adesso la Signora è nuda.
La separazione dal campione portoghese non ha coinciso con il rilancio sperato dai tifosi e, crediamo, anche da Allegri: la fine del mercato consegna una Juve più debole e non più in pole position per lo scudetto.
E’ questa l’amara realtà e dopo uno straordinario ciclo durato nove anni ecco che puntuali arrivano le contestazioni feroci sui social e dei gruppi dei tifosi organizzati con tanti di striscioni e armamentario vario e classico.
Dico subito che dopo uno straordinario ciclo durato nove anni, forse irripetibile nella storia del calcio, tutto questo è ingeneroso, ma non c’è niente di strano, il calcio va così soprattutto quando sei la Juve e proclami che non possono esserci annate di transizione.
Purtroppo l’anno scorso c’è stata la transizione e rischia di esserci anche quest’anno e la contestazioni dei tifosi fanno seguito alle troppe incertezze e lungaggini nella vicenda Ronaldo, al poco coraggio nella ricerca dei giovani, a un mercato che non c’è stato.
Forse, come ha fatto l’Inter sarebbe stato più logico fare sapere delle difficoltà economiche e spiegarle meglio, di un bilancio da risanare e di un aumento di capitale da 400 milioni. Forse i tifosi avrebbero capito anche questo, e invece si resta in mezzo al guado di un “vorrei ma non posso” che non è da Juventus.
Mi chiedo, tanto per dirne una, chi farà i 29 gol di Ronaldo. A questo la Juve ha pensato? Riprendere Kean venduto due anni fa e pagarlo dieci milioni in più non sembra una roba geniale. Di sicuro non infiamma i tifosi. Forse un Icardi sarebbe stato meglio…facile a dirsi.
Ma alla difesa non ha pensato nessuno?
Quattro centrali due dei quali monumenti di 37 (Chiellini) e 34 (Bonucci) anni con DeLigt e Rugani finito fuori dai radar e nel finale di stagione neppure titolare a Cagliari. E se viene un raffreddore a qualcuno o c’è da scontare qualche squalifica, visto che succede? Boh. Ecco quello che non torna nella programmazione, non voglio neppure allargarmi al regista, agli errori di un anno fa, alle uscite e quant’altro.
In mezzo a tutto questo ci sono Allegri e Dybala che nella testa del presidente Agnelli dovrebbero avere le sembianze di due paracadute o di due miracoli. La Juve è in mano a loro, mi sembra chiaro, ma anche molto rischioso.
Comincio da Allegri. L’allenatore me lo descrivono un po’ nervoso, forse anche lui si aspettava un mercato migliore, magari un Pjanic, non lo so. Forse non gli hanno spiegato fino in fondo le difficoltà quando ha scelto la Juve invece del Real. Presumo. Non deve essere felicissimo in questo momento anche se la Juve si affretta a dire che invece tutte le mosse sono state concordate e Allegri ha la Juve che voleva. Bene.
Se è questo, il compito per l’Allegri-bis non sarà facile. Se riuscirà a dare personalità, carattere e gioco a questo squadra, se saprà farla tornare competitiva ai massimi livelli in campionato e in Champions, lo dico subito, questo sarà il capolavoro di Allegri.
L’allenatore livornese ha sempre dato il meglio di sé nella gestione degli uomini, dello spogliatoio, nella capacità di vedere le partite. Ha sempre pensato un calcio equilibrato e i difetti di questa Juve forse non sono il massimo per gestire. Un conto è avere i vari Mandzukic, Khedira, Higuain, Matuidi, Chiellini, Bonucci, Barzagli e compagnia, un conto il gruppo di oggi che è da plasmare e rilanciare. Con alcuni giocatori che non sembrano proprio da Juve come Arthur o McKennie, tanto per dirne due, ma non solo. E altri che faticano.
Allegri dovrà sfidare tutti, anche sé stesso. La strada dell’equilibrio potrebbe essere difficile, come dimostrato nelle prime due gare, forse dovrà cominciare a pensare al coraggio, alla novità, al rischio, a un calcio più moderno e spregiudicato. Perché dico questo?
Perché quando non hai una rosa perfetta e soprattutto una squadra che ha il meglio nella fase offensiva, devi pensare a sfruttare quelle qualità. I giocatori di livello superiore di questa squadra sono Dybala e Chiesa, Kulusevski lo potrà diventare. Poi c’è Locatelli, un ottimo centrocampista di spinta e costruzione. Credo che pensare a un 3-5-2 sarebbe penalizzante. Ma anche il classico 4-4-2 con un esterno che attacca e uno che difende mi sembra roba vecchia. Per non parlare del Danilo davanti alla difesa con McKennie trequartista visti contro l’Empoli.
Questa Juve deve pensare in grande per liberarsi dei suoi limiti. La forza e l’abbondanza sono sugli esterni e allora Allegri dovrebbe cominciare a lavorare per costruire un 4-2-3-1 con Cuadrado e Alex Sandro esterni di difesa, Bentancur e Locatelli in mezzo, Kulusevski, Dybala e Chiesa dietro a Morata o Kean. L’addio di Cristiano Ronaldo ha tolto il tappo a questa soluzione che sembra lo sbocco naturale di questa squadra. Certo, se davanti ci fosse stato Icardi centroavanti sarebbe stato maglio, ma questa è la storia.
Un’altra soluzione simile, un pizzico più conservativa, potrebbe essere il 4-2-4 con Morata e Dybala più vicini, ma sempre Chiesa e Kulusevski sugli esterni pronti a fare le due frasi con intensità e puntualità. Chiesa lo sa fare, Kulusevski un po’ meno, ma in attesa ci può essere Cuadrado alto con Danilo alle spalle. Altri moduli potrebbero esserci, ovvio, ma più classici e già falliti negli anni scorsi. Ramsey trequartista dietro a Morata e Dybala nel 4-3-1-2? Dove lo metti Chiesa che è un valore? Improponibile il 4-3-3 perché Dybala non è un centroavanti e sull’esterno non ci sa stare.
Insomma, siamo alla svolta. Se Allegri è tornato davvero per stupire e prendersi una rivincita, giocare un calcio così coraggioso potrebbe davvero diventare un terreno fertile. Se invece ragiona come faceva due anni fa incontrerà le stesse difficoltà anche perché accanto a lui non ci sono più persone competenti come Marotta o un team dirigenziale forte come quello che lo ha accompagnato negli undici trofei. Vedo stanchezza e una sorta di commissariamento economico firmato da Arrivabene.
Ma certe situazioni, certi momenti possono anche essere stimolanti. Serve una reazione da campioni e Allegri é un campione della panchina. Deve ritrovare le soluzioni, gli stimoli e le motivazioni forti. E poi, diciamolo, peggio del Pirlo bruciato verde non potrà fare. Dal calcio fluido al calcio solido aumentano le certezze, almeno quello.
E a proposito di certezze, si riparte da Dybala. Gli incontri per il rinnovo sono ricominciati, c’è ottimismo. Gli hanno tolto anche l’ingombrante Ronaldo, ora può riannodare il filo, diventare davvero quello che si prospettava qualche tempo fa, il faro della Juve, il leader dei prossimi dieci anni. Deve far vedere carattere oltre alla classe. Il contratto servirà a dimostrare ulteriore fiducia incondizionata della società e dell’ambiente, la distanza non è molta, lui chiede dieci, la Juve parla di otto più bonus. Il problema è fare presto per mettere a posto almeno questa casella.