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Athirson, il Pappagallo triste della Juve

Athirson, il Pappagallo triste della Juve
sabato 26 marzo 2005, 17:382005
di Germano D'Ambrosio

Se Roberto Carlos avesse davvero tanti eredi calcistici quanti, nel corso degli ultimi anni, glie ne sono stati accreditati, avremmo a che fare oggi con un calcio senza dubbio più spettacolare e bello da vedere. Ma come il terzino del Real Madrid, forse, al mondo non ce ne sono: vale il vecchio slogan pubblicitario "diffidate delle imitazioni". Anche perché alcune imitazioni - va detto - spesso risultano davvero poco riuscite...
Athirson Mazzolli de Oliveira, nato a Rio De Janeiro il 16 Gennaio 1977, è uno degli esemplari di questa galleria di falsi. Cresciuto in un quartiere ricco, da una famiglia tutto sommato benestante (il padre è un ufficiale in pensione, la madre infermiera, i quattro fratelli periti informatici), Athirson inizia a tirare calci al pallone più per scacciare la noia che per un reale desiderio di affermarsi. Nella scuola di calcetto del quartiere, il Grajau Country (dove ogni tanto bazzica anche Ronaldo) comincia a far intravedere qualcosa di buono: gli osservatori del Flamengo lo notano e ben presto gli aprono le porte della prima squadra. Siamo nel 1996. Athirson comincia a diventare un habituè delle varie rappresentative nazionali (Under 17, Under 20 e poi addirittura la Seleçao, in sostituzione proprio di Roberto Carlos); nel 1998 va in prestito al Santos, e in Brasile ci si stropiccia gli occhi per le gesta di questo imprendibile terzino sinistro dal gol facile (nella stagione 1999/2000, tornato al Flamengo, mette a segno ben 10 reti).
"E' il nuovo Roberto Carlos!", dicono in patria; la voce giunge alle orecchie dell'indimenticato talent-scout juventino Omar Sivori, che nella primavera del 2000 lo segnala a Luciano Moggi. Dopo appena una settimana di trattative, viene trovata l'intesa con il giocatore (contratto fino al 2005) ma non con il Flamengo. La Juve ha fretta, vuole avere il giocatore a disposizione già dal Settembre del 2000, per l'inizio del campionato: ma la società brasiliana non ne vuole sapere e cosi' i bianconeri devono aspettare che il terzino si svincoli (il 31 Dicembre) per poi prenderlo a inizio 2001. A quel punto il Flamengo tira in ballo un accordo precedente con il procuratore del giocatore, ma a seguito di un contenzioso legale lungo e travagliato (ne valeva la pena?) la Juventus ottiene dalla FIFA un transfer provvisorio, grazie al quale il 23 Febbraio 2001 Athirson diventa un giocatore bianconero a tutti gli effetti. A Torino, appena sceso dall'aereo, lo accoglie la neve: "Non l'avevo mai vista dal vivo" racconta il brasiliano. Presagio di un adattamento mai totalmente avvenuto. Ma tant'è, Athirson compra una casa appena fuori città e un'Alfa 166: tuta, borsone, casacca da allenamento e...parte l'avventura italiana!

Al termine di un periodo di riabilitazione per curarsi da un infortunio precedente, Athirson scende in campo per la prima volta il 1 Aprile 2001 allo Stadio delle Alpi, sostituendo Zidane al 29' minuto del secondo tempo, con la Juventus comodamente in vantaggio per 1-0 sul Brescia. Dopo 20' le Rondinelle pareggiano - sarà un caso? - con un gran gol di Roberto Baggio: la gara termina con il risultato di 1-1 e, vista la contemporanea vittoria della Roma sul Verona, i bianconeri si complicano terribilmente le cose in chiave scudetto. Athirson viene letteralmente eclissato da mister Ancelotti: per lui solo alcuni spezzoni di partita contro il Lecce, la Fiorentina, il Perugia e l'Atalanta (quattro 5.5 e un SV nelle pagelle della Gazzetta dello Sport). Il campionato, manco a dirlo, lo vince la Roma. L'anno successivo sulla panchina dei bianconeri arriva Marcello Lippi e di Athirson si perdono completamente la tracce: non gioca proprio mai, nonostante in estate Moggi avesse rifiutato un'importante offerta per lui da parte del Celta Vigo (che come "seconda scelta" compra poi Silvinho, oggi star del Barcellona). Nel Gennaio 2002 la Juve si arrende e decide di rispedirlo, in prestito, al Flamengo, in attesa di riportarlo un giorno a Torino. Quel giorno non arriverà mai: il 2 Ottobre 2003 i bianconeri rescindono il contratto con il giocatore pagandogli peraltro una penale di 2.3 milioni di euro. Eppure Athirson una traccia a Torino l'ha lasciata: quando nel Luglio 2002 scoppia il caso "Viva Lain", il centro di massaggiatrici a luci rosse per vip scoperto nel capoluogo piemontese, compare anche il suo nome sulla lista dei clienti stilata dagli inquirenti...

Athirson resta al Flamengo fino a Dicembre 2004, fatta eccezione per una breve parentesi al CSKA di Mosca (da Febbraio a Giugno dello scorso anno). Da due mesi "il Pappagallo" (questo il suo soprannome, dovuto alla sua loquacità e all'innata simpatia) fa parte della rosa del Cruzeiro, e la Nazionale brasiliana sembra essersi completamente dimenticata di lui. Chissà perché.
Curiosità: se fate un salto sul suo sito, non troverete un accenno che è uno alla sua esperienza in maglia bianconera. Non a caso, Freud diceva: "Il nostro cervello tende a reprimere i ricordi non desiderati". A voi le conclusioni...