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Rossettini non ci sta:"non ho bestemmiato ho valori etici e morali profondi"
giovedì 29 ottobre 2020, 10:53Primo piano
di Redazione TuttoLecce.net
per Tuttolecce.net

Rossettini non ci sta:"non ho bestemmiato ho valori etici e morali profondi"

Continua a far discutere l'espulsione di Luca Rossettini contro il Cosenza. Secondo il referto redatto da direttore di gara il giocatore ha utilizzato un espressione blasfema, una motivazione che ha scatenato l'ira del difensore dei giallorossi che ha risposto con un nota redatta dalla società.

"Con riferimento alla squalifica per una giornata comminata a mio carico dal Giudice Sportivo con la Decisione pubblicata nel Comunicato Ufficiale n. 53 del 27 ottobre 2020 intendo precisare quanto segue. Il Provvedimento è stato assunto poiché “alzandosi dalla panchina, contestando l'espulsione del proprio allenatore” avrei “proferito un'espressione blasfema”. Se da un lato confermo che, al momento dell’espulsione di Mister Corini, ho espresso il mio dissenso per la decisione assunta nei confronti dell’Allenatore, dall’altro, nego fermamente di avere utilizzato alcuna espressione blasfema. Senza volere disconoscere il valore del referto redatto dall’Ufficiale di Gara e dando atto della difficoltà della ricostruzione  dell’accaduto, non posso non evidenziare come non appartenga alla mia indole, alla mia educazione ed al mio modo di vivere e praticare la fede cristiana l’utilizzo di tali espressioni. I principi ed i valori in cui credo mi portano a non ricorrere mai, in nessuna circostanza, ad espressioni di tal genere. Sono convinto, nella consapevolezza della difficoltà del ruolo arbitrale, che si sia trattato di un semplice errore di percezione in una fase assai concitata della gara, ma ho il dovere di ribadire di non avere pronunciato l’espressione blasfema che erroneamente mi viene attribuita".



Questa, inoltre, la posizione della Società: 
L’U.S. Lecce prende atto della nota del calciatore Luca Rossettini di cui conosce ed apprezza i valori etici e morali, esprimendo il proprio convincimento circa la verità degli  accadimenti come ricostruiti dal calciatore.

Tanto al fine di tutelare l'integrità morale del Calciatore e senza alcuna finalità strumentale dal momento che, di comune intesa, non verrà proposto ricorso contro la squalifica nella consapevolezza che non si possa superare la valenza probatoria del referto di gara pur fondato, in buona fede, su un errore di percezione.