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Neopromosse, non meteore: Farias e Balo in poche ore. E non è finita qui
Sfida a suon di nomi. Più che funzionali a una sfida che si preannuncia tutt'altro che semplice: salvarsi nel primo anno in Serie A. Un anno fa ci riuscì solo il Parma, che pur strappò la salvezza al fotofinish dopo un eccellente girone d'andata. Le altre due, Empoli e Frosinone, furono immediatamente bocciate all'esame più difficile: confermarsi in un campionato che ha pochi, pochissimi punti in comune col campionato cadetto.
Forse anche a questo precedente pericoloso hanno guardato nelle ultime ore Sticchi Damiani e Cellino. Stanno allestendo squadre che hanno un loro perché, che certamente tengono conto di disponibilità economiche che non sono quelle della media borghesia della Serie A, ma non per questo rinunciano all'entusiasmo. Un elemento fondamentale per trarre il massimo nelle gare casalinghe, per costruire l'impresa salvezza.
Per questo motivo ieri il Lecce ha chiuso l'acquisto di Diego Farias, dopo un corteggiamento durato circa due mesi e che ha subito anche momenti difficili. Ha avuto la meglio la tenacia del ds Meluso, che non ha mai mollato la presa. Che in precedenza aveva ingaggiato Lapadula e che è alla ricerca anche di un altro centravanti. Un nome da sogno, oltre che utile.
Più indirizzato verso le scommesse il mercato di Massimo Cellino, che è presidente ma anche uomo mercato del Brescia. Ha puntato su calciatori sconosciuti ai più che arrivano in Italia con la bava alla bocca, con la voglia di affermarsi e di dimostrarsi all'altezza di un campionato complicato come la Serie A. Ha confermato il gruppo dello scorso anno e adesso, con passione e raziocinio, ha deciso di regalare alla piazza il nome che tutti sognavano: Mario Balotelli. Un acquisto che può spostare gli equilibri, un centravanti che se affronta la nuova sfida nel modo giusto può diventare per distacco il calciatore più determinante delle rondinelle.
Ha cambiato tanto anche l'Hellas Verona. Ma con nomi diversi, conosciuti ma meno altisonanti. Chissà che però adesso Setti dopo Farias al Lecce e Balotelli al Brescia non voglia rispondere. In fondo, l'entusiasmo della piazza sapendo di partire dalle retrovie è elemento fondamentale per far si che la salvezza non sia solo un miraggio.
Forse anche a questo precedente pericoloso hanno guardato nelle ultime ore Sticchi Damiani e Cellino. Stanno allestendo squadre che hanno un loro perché, che certamente tengono conto di disponibilità economiche che non sono quelle della media borghesia della Serie A, ma non per questo rinunciano all'entusiasmo. Un elemento fondamentale per trarre il massimo nelle gare casalinghe, per costruire l'impresa salvezza.
Per questo motivo ieri il Lecce ha chiuso l'acquisto di Diego Farias, dopo un corteggiamento durato circa due mesi e che ha subito anche momenti difficili. Ha avuto la meglio la tenacia del ds Meluso, che non ha mai mollato la presa. Che in precedenza aveva ingaggiato Lapadula e che è alla ricerca anche di un altro centravanti. Un nome da sogno, oltre che utile.
Più indirizzato verso le scommesse il mercato di Massimo Cellino, che è presidente ma anche uomo mercato del Brescia. Ha puntato su calciatori sconosciuti ai più che arrivano in Italia con la bava alla bocca, con la voglia di affermarsi e di dimostrarsi all'altezza di un campionato complicato come la Serie A. Ha confermato il gruppo dello scorso anno e adesso, con passione e raziocinio, ha deciso di regalare alla piazza il nome che tutti sognavano: Mario Balotelli. Un acquisto che può spostare gli equilibri, un centravanti che se affronta la nuova sfida nel modo giusto può diventare per distacco il calciatore più determinante delle rondinelle.
Ha cambiato tanto anche l'Hellas Verona. Ma con nomi diversi, conosciuti ma meno altisonanti. Chissà che però adesso Setti dopo Farias al Lecce e Balotelli al Brescia non voglia rispondere. In fondo, l'entusiasmo della piazza sapendo di partire dalle retrovie è elemento fondamentale per far si che la salvezza non sia solo un miraggio.
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