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Juve Campione, il pagellone dell'attacco - Cristiano Ronaldo super, Dybala si riprende il 10
Cristiano Ronaldo 9 - Buona la seconda, come del resto la prima. Sfonda il muro dei 30 gol, primo a riuscirci in Italia dopo averlo fatto anche in Inghilterra e Spagna. Diventa il calciatore più veloce a segnarne 50 nel massimo campionato. Segna in tutti i modi: su rigore, d'astuzia, di classe e di prepotenza. Accentra tutte le attenzioni, tira appena può e da ogni posizione. Se sorride è incensato, se mugugna è un caso. Con i fuoriclasse funziona così.
Paulo Dybala 8,5 - E pensare che la Juventus, un anno fa, lo stava vendendo. Anzi, svendendo. Dodici mesi dopo, i numeri parlano per lui: 11 gol e 11 assist. Ha la miglior media voto del campionato, dalla ripresa post lockdown è stato per distacco il miglior giocatore della A. Ma anche prima veleggiava su ritmi altissimi. Si è tenuto stretto il bianconero e il 10 sulle spalle, ora ha tantissimo potere contrattuale nel trattare il rinnovo. Cristiano segna, lui delizia.
Gonzalo Higuain 6,5 - Sette gol sono pochi, per uno come lui. Ma sono pur sempre utili. Si tiene stretta la maglia in estate: a differenza di Dybala, non sempre gli riesce di onorarla nel migliore dei modi. Diventa, anche in maniera ingenerosa, un piccolo caso in periodo di lockdown e abbiamo negli occhi le difficoltà recenti. Ma fino a dicembre è stato anche determinante.
Douglas Costa 6,5 - C'è e non c'è nel girone d'andata. Torna a disposizione e diventa arma impropria a gara in corso, mentre è molto meno determinante quando parte da titolare. È un grande ma bellissimo (quando è in forma) enigma.
Federico Bernardeschi 6 - Il gol arriva soltanto come ciliegina sul suo terzo Scudetto personale. Per uno che spesso e volentieri gioca da esterno offensivo, è un limite non da poco. La posizione in campo resta un rebus: il rischio è sempre più quello di diventare un ibrido. Un po' mezzala, un po' trequartista, un po' ala: basta poco perché saper fare tutto diventi saper fare niente. Ha classe, corsa, ha tutto. Ma non fa la differenza.
Marco Olivieri s.v. - Sette minuti nel finale contro il Genoa: complimenti per l'esordio, ma è troppo poco.
Paulo Dybala 8,5 - E pensare che la Juventus, un anno fa, lo stava vendendo. Anzi, svendendo. Dodici mesi dopo, i numeri parlano per lui: 11 gol e 11 assist. Ha la miglior media voto del campionato, dalla ripresa post lockdown è stato per distacco il miglior giocatore della A. Ma anche prima veleggiava su ritmi altissimi. Si è tenuto stretto il bianconero e il 10 sulle spalle, ora ha tantissimo potere contrattuale nel trattare il rinnovo. Cristiano segna, lui delizia.
Gonzalo Higuain 6,5 - Sette gol sono pochi, per uno come lui. Ma sono pur sempre utili. Si tiene stretta la maglia in estate: a differenza di Dybala, non sempre gli riesce di onorarla nel migliore dei modi. Diventa, anche in maniera ingenerosa, un piccolo caso in periodo di lockdown e abbiamo negli occhi le difficoltà recenti. Ma fino a dicembre è stato anche determinante.
Douglas Costa 6,5 - C'è e non c'è nel girone d'andata. Torna a disposizione e diventa arma impropria a gara in corso, mentre è molto meno determinante quando parte da titolare. È un grande ma bellissimo (quando è in forma) enigma.
Federico Bernardeschi 6 - Il gol arriva soltanto come ciliegina sul suo terzo Scudetto personale. Per uno che spesso e volentieri gioca da esterno offensivo, è un limite non da poco. La posizione in campo resta un rebus: il rischio è sempre più quello di diventare un ibrido. Un po' mezzala, un po' trequartista, un po' ala: basta poco perché saper fare tutto diventi saper fare niente. Ha classe, corsa, ha tutto. Ma non fa la differenza.
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