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Alessandria, ecco Sensibile: "Niente proclami, ma arrivo con entusiasmo"

Alessandria, ecco Sensibile: "Niente proclami, ma arrivo con entusiasmo"TUTTO mercato WEB
© foto di Flavio Mazzoleni
mercoledì 3 maggio 2017, 00:052017
di Ivan Cardia

"Io devo fare molta attenzione in questo mio arrivo ad Alessandria e portare rispetto verso lo stato d’animo che ho trovato qui: un ambiente amareggiato e arrabbiato". Pasquale Sensibile, nel presentarsi ai cronisti come nuovo direttore sportivo dell'Alessandria, non nasconde le difficoltà insite nel suo approdo in Piemonte. Ecco quanto riportato da gianlucadimarzio.com: "Per quanto mi riguarda questa nuova avventura genera in me grande entusiasmo: ho seguito il percorso di questa stagione ed ora devo trovare punto di equilibrio per infondere i miei pensieri in un ambiente tutt’altro che entusiasta. Ho parlato alla squadra e al mister: assicuro grande presenza, che in questo momento è la priorità assoluta. Mi metto a disposizione e troverete in me grande collaborazione. Ad inizio stagione è stata allestita una squadra ‘corazzata’ per la categoria ma credo sia stato dimostrato che lo era e al di là di questa valutazione tecnica è difficile ora poter parlare di mercato. È indelicato esprimere giudizi su una squadra non allestita da me, poi ogni stagione riserva sorprese che vanno gestite.

Questa squadra ha tantissimi pregi e magari qualche difetto ma le valutazioni le tengo per me. Da questa mattina consideratemi responsabile di tutto: da oggi l’Alessandria diventa la mia squadra e io adoro prendermi delle responsabilità. Dobbiamo gestire questi prossimi 4 giorni. Non voglio sentire parlare di playoff fino a sabato. Se dovessimo andare ai playoff questa squadra se li può giocare come poche altre squadre. In questi 4 giorni che ci separano dalla partita assicuro presenza e grandissima vicinanza, non sono qui a dire se i giocatori meritano carezze o schiaffi ma sicuramente saranno ascoltati e accompagnati con grande senso di responsabilità. Io sono abituato a ragionare in questi termini. Oggi ho iniziato incontri individuali trovando grandissima partecipazione e voglia di fare il proprio massimo. Questa mattina ho comunicato che fino a sabato sera non voglio sentire parlare di playoff e solo finita la partita di sabato vedremo cosa sarà capitato. Ho grande rispetto per lo stato d’animo dei tifosi ma sono la persona meno indicata per fare appelli. Quello che sto per dire è un invito alla riflessione: tutto quanto successo non può essere modificato e allora chiedo un ennesimo atto d’amore verso l’Alessandria. Nessuno mi ha obbligato a prendere il posto offertomi da Di masi: quando accetto prendo in carico tutto ciò che trovo. Oggi è difficile gestire il mercato: l’ideale sarebbe aver tutti in scadenza ma a tutto si può trovare soluzione col buonsenso. Nella prossima stagione faremo un mercato condizionato dalla categoria ma soprattutto vorrei che passasse un messaggio percepito da esterno: l’Alessandria è una società solida ma che lavora con grandissima attenzione alla logicità delle operazioni. Per quanto riguardo Gonzalez non mi deve nulla: io gli ho dato la possibilità di arrivare in Italia e lui mi ha fatto vincere 2 campionati. Non c’è due senza tre. È un leader silenzioso che comunica con l’esempio più che con la parola: rispetto a quando è arrivato è diventato più maturo anche se potrà aver perso qualcosa fisicamente per una questione anagrafica. Ci siamo detti tante cose solo con lo sguardo. Ho visto anche nei suoi occhi e non solo nei suoi grande voglia di vivere questi 4 giorni nonostante tutte le difficoltà che ci sono. Oggi l’Alessandria non è padrona del proprio destino e a questo non possiamo porre rimedio. Invece per quanto riguarda Sabatini lo sento tutte le sere ed era molto contento. L’ho avvisato e l’ho aggiornato questa mattina anche per fargli gli auguri per il suo compleanno, si aspetta una mia chiamata a fine giornata. Ci contraddistingue grande rispetto ed una stima profonda: le sue chiamate durano pochi secondi ma in questi anni di collaborazione ho imparato ad analizzarle. Infine, per quanto riguarda la debacle dell’Alessandria dico che ai tempi di Novara eravamo l’unico club professionistico imbattuto in Europa e perdemmo il primo match alla trentunesima giornata a Benevento. Avevamo 9 punti di vantaggio a 3 giornate dal termine. La partita dopo pareggiammo contro la Cremonese e la promozione fu matematica. Questo per dire ciò: io non abbasso mai la guardia per non incappare in errori di superficialità perché a gennaio, febbraio o marzo non si vincono i campionati. Questo per dire che ho grande rispetto per chi ha lavorato qui prima di me ma in futuro non abbasserò mai la guardia, anche se sembrerà di aver già vinto”.