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Bruno Iovino: "Riduciamo il tetto massimo degli ingaggi in Lega Pro"

Bruno Iovino: "Riduciamo il tetto massimo degli ingaggi in Lega Pro"TUTTO mercato WEB
© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com
giovedì 4 dicembre 2014, 10:392014
di Luca Esposito

Nella sua esperienza di dirigente sportivo, Bruno Iovino si può dire che ne ha viste tante. L'ex direttore generale della Nocerina oggi al Grosseto è uno dei consiglieri dell'ADISE, l'associazione dei direttori sportivi di calcio, e in quanto tale ha deciso di esprimere il suo punto di vista su quello che vorrebbe vedere o non vedere nelle norme che attualmente sono in vigore nella Lega Pro, e su come andrebbero rivalutate alcune figure nelle società, come ad esempio i segretari generali che tradizionalmente rappresentano i burocrati nelle società di calcio in materia di carte federali, e i direttori sportivi. Altra considerazione di Iovino è rivolta al futuro dei giovani calciatori di Lega Pro, che egli considera il "fulcro e l'unica speranza reale per il rilancio del sistema calcio". Su tutti questi aspetti il direttore affida il suo pensiero a una lettera inoltrata alla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Ecco cosa ha commentato comunque a TuttoLegaPro.com.

"Negli ultimi anni la figura del segretario nelle società professionistiche è stata posta ai margini, soppiantata da quella del direttore generale, oramai preferita dai presidenti delle società. Personalmente intendo il segretario come la persona che, all'interno della società, conoscendo perfettamente la vita della stessa e trascorrendo gran parte della propria giornata lavorativa all'interno della sede sociale era il profondo conoscitore delle norme relative ai tesseramenti e si preoccupava di procurare tutto quanto necessario alla predisposizione di eventuali ricorsi in caso di squalifiche dei tesserati e soprattutto manteneva costanti rapporti con le altre società. Che per una tale figura, oggi, non esista più nemmeno l'obbligo di tesseramento e che, non di rado, quei ricordati compiti vengano affidati a soggetti non qualificati o a operatori occasionali del settore, rappresenta una delle aberrazioni del sistema".

E sui direttori sportivi cosa ci dice?

"Credo sia impensabile che il professionista sul quale ricade la grande responsabilità della scelta dei calciatori, ossia il ds, possa essere nominato quando è, oramai, intervenuta la chiusura del calciomercato e la stagione sportiva ha avuto inizio. Tutto questo non può che portare a sminuire la figura del direttore sportivo. Per quanto detto ho proposto, quindi, una modifica che, restituendo dignità alle figure ricordate, ne preveda la loro obbligatorietà, e che quindi la nomina del segretario e del direttore sportivo debba, anch'essa, intervenire entro il termine del 31 luglio".

Lei fa un passaggio anche sull'accordo collettivo che secondo lei andrebbe rivisto perché le società di Lega Pro non riuscirebbero a sostenere la spesa per l'ingaggio dei calciatori.

"Io credo che in un momento di profonda crisi economica che si riflette nel mondo calcistico, una disciplina come quella viene a colpire, fino ad arrivare in talune circostanze alla loro 'sparizione' quelle società più piccole e dotate di minori risorse economiche che si vedono obbligate o a dover contrattualizzare l'atleta per una sola stagione, rischiando di perderlo a parametro zero al termine della stessa, ovvero a dover stipulare con lo stesso atleta un contratto pluriennale, rischiando, invece, in tal caso di doversi fare carico di un impegno economico non proporzionato alle capacità economiche e non facilmente sostenibile. Rispetto a una tale situazione sarebbe opportuno intervenire sulla disciplina prendendo spunto da quanto previsto per le leghe maggiori di A e B introducendo, anche per le società partecipanti alla Lega Pro, la possibilità di stipulare contratti annuali con diritto di opzione entro un termine fisso (es. 30 aprile). Si potrebbe suggerire una modifica all'articolo 6 dell'accordo (disciplinante la retribuzione) che al comma 5 prevede la possibilità di retribuzione costituita da una parte fissa e da una parte variabile (non superiore al 50% della parte fissa) solo qualora la retribuzione fissa annua lorda sia superiore a 120mila euro, che già sarebbe una vera e propria rarità in Lega Pro; dunque, il tetto salariale andrebbe ridotto".

Cosa proporrebbe affinchè le società di Lega Pro valorizzassero i propri giovani dando loro una speranza nel calcio che conta?

"Intanto, secondo le NOIF il primo contratto da 'professionista' può essere stipulato dai calciatori che abbiano compiuto almeno il diciannovesimo anno di età nell'anno precedente a quello in cui ha inizio la stagione sportiva, e se questa normativa poteva avere una ragion d'essere fino all'epoca antecedente la creazione della Lega Pro unica, con la riforma che ha determinato la conseguente soppressione della vecchia C2, i giovani calciatori con il primo contratto da professionisti tesserati da società militanti nel campionato di Lega Pro e che difficilmente trovano spazio in prima squadra vengono invitati a fare esperienza nelle serie minori e quindi nella Lega Nazionale Dilettanti. In questo caso, però, la società titolare del tesseramento si troverebbe esposta al concreto rischio di aver perso il diritto sul calciatore il quale si ritroverebbe svincolato. Si rende necessario pertanto, a seguito della riforma, modificare la normativa adeguandola ai tempi e consentendo ai club di Lega Pro di poter valorizzare i propri giovani senza assumersi questo rischio. È evidente quindi che le società militanti nel Campionato di Lega Pro non possano e non debbano seguire gli stessi principi delle Leghe superiori di A e di B sia per quanto riguarda l'età del tesseramento (dai 19 ai 21 anni), sia per gli anni di contratto (fino a tre stagioni). Pertanto mi sembra opportuno che le società di Lega Pro debbano avere la possibilità non solo di poter mandare in prestito, in categorie inferiori, il proprio tesserato senza perdere il vincolo, ma anche quella di poter stipulare con lo stesso un contratto annuale con opzione per gli anni successivi fissando un termine di scadenza. (es. entro il 30 aprile). Mi auguro che tutto questo, se dovesse essere considerato, possa contribuire al rilancio del gioco più bello del mondo".