Il mercato in entrata e l'effetto domino sulla rosa: il Milan punta allo sfoltimento quasi immediato

Una strategia chiara e precisa sul mercato: il primo Milan progettato da Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli punta a comprare giocatori titolari per la prossima stagione. Ma non profili di medio livello, ma giocatori che si andranno a prendere, almeno sulla carta, la maglia da titolare. Colpi necessari per costruire una squadra competitiva, in grado di fare un grande campionato e di centrare subito l'accesso all'Europa League, per poi affrontarla nel miglior modo possibile. Così facendo, internamente alla rosa si verrà a creare un effetto domino inevitabile, laddove i giocatori attuali vedranno chiudersi - sempre in linea teorica - le porte del campo e della titolarità. E cosi si possono interpretare alcune situazioni in uscita del Milan che, lo ribadiamo, punta a fare cassa con i cartellini dei suoi tesserati attuali, preferibilmente evitando minusvalenze a bilancio.

PORTE GIREVOLI - Tralasciando l'annoso caso Donnarumma, pare piuttosto evidente che gli arrivi di Musacchio, Kessié e Ricardo Rodriguez andranno ad inserirsi in un ipotetico undici titolare. Ed è così che membri della rosa attuale come Paletta, Zapata, Poli, Kucka e Vangioni - solo per nominarne alcuni - si possono sentire legittimamente sul mercato. Ma con una discriminante rispetto al passato: dovranno portare offerte concrete. Dare moneta e vedere cammello, per citare Lotito. 

TEMPO - Il Milan sa anche che il tempo può essere un alleato prezioso, ma anche un nemico temibile. Fassone ha dichiarato apertamente che entro il 3 luglio, la società vuole dare a Montella 2/3 della rosa per il prossimo anno. Il 3º terzo sara questione di tempo. E di denaro. La missione non sarà facile - ma questo Mirabelli lo sa bene -, ma non impossibile visto che chi sarà relegato ai margini dovrà scegliere se rimane a fare lo spettatore o rimettersi in discussione altrove.