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Nazionale e Milan, analogie inquietanti: chiedo scusa...TUTTO mercato WEB
venerdì 17 novembre 2017, 00:00Editoriale
di Luca Serafini
per Milannews.it

Nazionale e Milan, analogie inquietanti: chiedo scusa...

Fatta eccezione per le rivelazioni postume del mio simpatico amico Fabio Caressa (“Chi mi conosce sa che ho sempre detto che l’Italia non sarebbe andata ai Mondiali”), nessuno ha mai pensato, detto o scritto che ad arrivare a Russia 2018 gli azzurri non ce l’avrebbero fatta. Io e tutti gli altri opinionisti, analisti ed esperti (!) ci siamo fregati le mani quando ci hanno sorteggiati con la Svezia, dicendovi che solo contro la Grecia sarebbe stata più facile. Chiedo umilmente perdono, restando convinto che con uno straccio di organizzazione e di idee l’Italia avrebbe superato l’ostacolo pur nella pochezza complessiva del suo patrimonio tecnico. 

Ha vinto invece chi una strategia modestamente l’ha messa in campo, fregandosene dell’estetica e affidandosi al sano catenaccio. Fa niente se poi alla fase finale difficilmente la nostra Nazionale avrebbe fatto strada (sebbene spesso ci abbia saputo sorprendere oltre ogni ottimismo), l’importante sarebbe stato vivere quella festa che appartiene al più grande amore italiano, davanti persino alle donne, all’arte e agli spaghetti. E alle magagne di tutti i giorni. Gli ultimi squallidi atti di questa vergogna non solo sportiva, sono stati il silenzio di Ventura lunedì scorso fino a mezzanotte passata, le dimissioni mai date da lui e dal presidentucolo della FIGC, la posizione asservita del compagno Ulivieri, il teatrino di cecchini assurti immediatamente a professori dopo la disfatta. 

Personalmente, mai come in questo autunno ho vissuto una crisi di identità professionale profonda. Prima di aver sempre detto e scritto che in qualche modo in Russia ci saremmo andati, aggiungendo addirittura che - storicamente - peggio siamo arrivati ai Mondiali e meglio abbiamo fatto, avevo detto e scritto di condividere l’ultima campagna acquisti del Milan nonostante qualche valutazione un po’ troppo elevata e che addirittura con un centravanti come Belotti o Aubameyang avrebbe potuto sognare lo scudetto. State comodi: mi do del coglione da solo. 

Rimango testardamente convinto che se hanno avuto un rendimento di un certo tipo fino a luglio Bonucci, Rodriguez, Biglia, Kessie, Andre’ Silva, Kalinic continuando nel frattempo ad averlo nelle loro Nazionali, senza riuscire a esprimerlo in rossonero, un motivo ci deve essere. Cosippure un responsabile. Lo stesso Chalanoglu, il quale invece mi segue nella crisi dall’estate scorsa, non è quello che state vedendo. Ventura e Montella non sono i soli responsabili, anche se i maggiori: chi li ha scelti o confermati deve renderne conto. Alla stessa maniera di chi come me li ha sostenuti credendo nelle loro capacità, con una fiducia selvaggiamente picconata strada facendo. 

Se non altro l’aeroplanino sta recuperando Conti, un’arma decisiva per arricchire le misere fonti di gioco della squadra. Sempre che, ovviamente, lo faccia giocare sulla fascia destra e non da portiere o centravanti...