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L’agente di Calhanoglu sta rovinando la piazza al turco con la favoletta dell’Inter. Debutto in Europa league, ma la panchina è corta. Elliott rimarrà al Milan per molti anni ancora: ecco perchéTUTTO mercato WEB
giovedì 22 ottobre 2020, 00:00Editoriale
di Franco Ordine
per Milannews.it

L’agente di Calhanoglu sta rovinando la piazza al turco con la favoletta dell’Inter. Debutto in Europa league, ma la panchina è corta. Elliott rimarrà al Milan per molti anni ancora: ecco perché

Gordon Stipic: chi era costui? Chiedendo scusa al Manzoni per l’inopportuna citazion e letteraria, passiamo a identificare il nostro. Trattasi dell’agente che cura gli interessi di Hakan  Chalanoglu. Mai sentito negli anni precedenti dopo lo sbarco a Milanello, mai registrata una sua intervista nei giorni in cui il rendimento del turco veniva ferocemente censurato. Adesso è spuntato all’improvviso dalle nebbie e si è messo a “cinguettare” con i cronisti che si occupano di Milan e a rilanciare improbabili richieste economiche per il rinnovo contrattuale o addirittura fantasmagorici trasferimenti. Il soggetto che evidentemente vive in una bolla, lontano dai problemi del Covid e dalla crisi recessiva che ha colpito il calcio italiano e mondiale, non si è accorto di quello che sta accadendo. E cioè che gli stipendi dei calciatori non sono più sostenibili e che quelli di luglio e agosto, spostati sulla nuova stagione, non sono stati ancora pagati e probabilmente non lo saranno per altro tempo.

Non solo ma i presidenti di serie A hanno appena chiesto a Conte (premier) aiuti sostanziosi ai loro bilanci pena il rischio di fallimento per molte società iscritte attualmente al campionato. Tale Stipic continua a ripetere in giro che pretende il doppio dello stipendio percepito (5 milioni) o addirittura quasi il triplo (6,5 milioni): chi offre di più? L’Inter naturalmente che ha già le sue rogne in materia. È il calcio bellezza, la chiosa scontata. D’accordo ma far passare la storiella che Calha amoreggia con l’Inter di questi tempi significa esporlo a qualche antipatia inopportuna. Fossi nel turco, chiamerei il suddetto e gli direi: calma trinchetto, non esagerare.

Il debutto in Europa league del Milan non avviene in un momento particolarmente felice per diversi motivi: 1) perché perdere Calha dopo il forfait di Rebic e Gabbia, non è certo un bel viaggiare in Scozia; 2) perché in vista della Roma di lunedì bisognerà anche provvedere a qualche opportuno ricambio; 3) perché si capisce subito, al primo intoppo, che la rosa a disposizione di Pioli è corta e chi favoleggia di scudetto forse non ha riletto con attenzione l’elenco. Per tutte queste ragioni ipotizzare che il Milan possa fare molta strada nel torneo e arrivare addirittura a intravedere la finale (ricordo a me stesso che di recente il successo è sempre andato a una retrocessa dalla Champions) mi sembra un eccesso di ottimismo.

         Piuttosto è appena il caso di dare un’altra notizia. E riguarda il futuro assetto azionario del Milan. I conti fatti in tasca a Elliott (finora ha tirato fuori qualcosa come 770 milioni tra acquisto delle quote, azzeramento debiti e finanziamento delle stagioni) ci raccontano che i versamenti effettuati nel 2020 ammontano a 470,25 milioni di euro da addizionare con i circa 300 prestati a mister Li e utilizzati per escutere il pegno delle azioni rossonere. Al netto dei 128 milioni in bond utilizzati da Fassone e Mirabelli per fare mercato, il Milan è costato a Elliott fin qui la bellezza di 642,25 milioni. E presumibilmente altri milioni saranno indispensabili per reggere la crisi da Covid. La notizia allora è questa: nessun acquirente, nemmeno quello che “hanno già firmato e fatto tutto”, si è fatto vivo; la quotazione utile per Elliott per rivendere il marchio si avvicina sempre più a 1 miliardo. La conseguenza è una sola: Elliott rimarrà a lungo proprietario del Milan. E sarà la vera fortuna dei milanisti.