Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Editoriale
DALL’APACF ALL’APACS, LA RIVOLUZIONE ROSSONERA IN 24 ORE. ADESSO TRIS DI SUPER BOMBER PER IL NUOVO MILANTUTTO mercato WEB
© foto di Stefano Montesi
domenica 22 luglio 2018, 00:00Editoriale
di Fabrizio Tomasello
per Milannews.it

DALL’APACF ALL’APACS, LA RIVOLUZIONE ROSSONERA IN 24 ORE. ADESSO TRIS DI SUPER BOMBER PER IL NUOVO MILAN

«L’assemblea chiede la rimozione di Yonghong Li, David Han Li, Lu Bo, Renshuo Xu e Marco Fassone da amministratori della società per giusta causa». Con questa frase lapidaria è stata apposta una pietra tombale sul vecchio Milan cinese. E oggi è tempo di alzare i calici e brindare. Innanzitutto per quanto è accaduto venerdì, con la tanto attesa e sofferta decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna che ha parzialmente rimesso a posto le cose ammettendo nuovamente il club rossonero all’Europa League conquistata sul campo. E poi per le notizie arrivate dal cda di sabato mattina, quando il profilo imponente e rassicurante del colosso Elliott è riuscito a restituire serenità all’intero popolo rossonero, provato dai tanti, troppi colpi di scena societari vissuti negli ultimi mesi.
Adesso è tempo di dare il via alla rivoluzione in casa Milan, iniziata con il vecchio consiglio di amministrazione ribaltato, con la rimozione di Marco Fassone, considerato l’artefice principale di tanti errori commessi a livello societario, in primis quelli concernenti la struttura che avrebbe dovuto gestire il mercato cinese, e a breve anche quella di Massimiliano Mirabelli, non “convocato” per la trasferta americana del Milan.
Via quindi alla nuova era rossonera, con un vero milanista sul ponte di comando, il neo presidente Paolo Scaroni, e una squadra d’assalto guidata e protetta dall’alto da Paul Singer e dal fondo Elliott, a cui va l’indubbio merito di aver convinto il Tas a riammettere il Milan in Europa.

Nel breve volgere di 24 ore siamo passati dall’APACF, “Adesso Passiamo Alle Cose Formali” di fassoniana memoria, all’APACS, “Adesso Passiamo Alle Cose Sostanziali”, che potrebbe diventare lo slogan del nuovo Milan targato Elliott. Niente più mercato con effetti speciali - quelli con cui la vecchia proprietà ci aveva abbagliato la scorsa estate, probabilmente per sviare l’attenzione dai veri problemi societari - e via ad una campagna acquisti mirata ma probabilmente anche quest’anno ricca di colpi di scena come quelli che sembrano materializzarsi sul fronte del grande bomber.
Nel giro di pochi giorni, infatti, il Milan ha incassato la fiducia e il gradimento di tre superbomber del calcio mondiale, in ordine sparso Gonzalo Higuain, Alvaro Morata e Karim Benzema. Tutti centravanti di grandissimo spessore internazionale, capaci di incarnare alla perfezione il ruolo che al Milan si cerca di coprire da tempo: quello dell’attaccante da almeno 20 gol a stagione.
E meno male che il Milan, alla luce delle tante e anche poco edificanti vicende societarie degli ultimi tempi, veniva dato in disarmo, tra i frizzi e i lazzi dei tifosi avversari e il comprensibile scetticismo dei rossoneri. Invece prima Higuain chiede informazioni, poi Morata ammicca, pronto a dire si al Milan dopo un corteggiamento iniziato dodici mesi fa, e per finire anche Benzema si dichiara disposto a venire in Italia, consapevole che il trasferimento dal Real Madrid al Milan non sarebbe un salto nel buio, ma semplicemente il passaggio dalla prima squadra per Champions League vinte alla seconda.
E dopo gli attestati di stima dei grandi bomber, ecco anche la dichiarazione d’amore di uno che il Milan ce l’ha nel nome, il croato Badelj. Sembrava tutto definito, con il centrocampista a un passo dalle firme con lo Zenit San Pietroburgo, e invece l’ormai ex viola ha trovato il modo di congelare la ricca offerta russa in attesa che si sblocchi qualcosa tra via Aldo Rossi e Milanello. Certo, poi ci sarebbe da capire come collocarlo in campo visto che per il ruolo di regista, quello di ordinanza di Badelj, il Milan può già contare sul titolarissimo Biglia, e in seconda battuta su Montolivo (ormai ai margini del progetto tecnico di Gattuso) e Locatelli non più così sicuro del trasferimento al Sassuolo. Ma l’intelligenza tattica del croato è fuori discussione, la sua capacità di adattarsi a qualsiasi soluzione tattica decisa dal suo allenatore ne fa un prospetto di centrocampista prezioso e questo Gennaro Gattuso lo sa bene.

Resta solo da capire cosa accadrà per quanto riguarda il mercato in uscita, con Bonucci e Suso, i primi a parlare via social dopo la riammissione del Milan in Europa, in rampa di lancio per nuovi lidi. A proposito del capitano, le dichiarazioni del tecnico rossonero al termine del match amichevole con il Novara, avevamo l’odore nostalgico di un addio imminente. Una scelta tanto dolorosa, quanto forse necessaria visto l’ingaggio extralarge percepito dal difensore azzurro. Diverso il discorso per l’attaccante spagnolo, dalle cui parole è emersa la chiara intenzione di restare a Milanello.
E poi c’è Gigio Donnarumma, l’unico a cui forse il Milan potrebbe rinunciare con un pizzico di serenità visto l’arrivo in rosa di un altro grande portiere quale Pepe Reina, e anche quello che garantirebbe la maggiore soddisfazione alla società in termini di plusvalenza. In tempi di fairplay finanziario un aspetto tutt’altro che trascurabile.