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acmilan - "Il calcio che amiamo": lo sport incontra i giovaniTUTTO mercato WEB
venerdì 24 maggio 2019, 22:24News
di Matteo Calcagni
per Milannews.it
fonte acmilan.com

acmilan - "Il calcio che amiamo": lo sport incontra i giovani

Il calcio come educazione, inclusione e divertimento. Tre percorsi, tre tematiche che questa mattina i campioni dello sport hanno affrontato davanti a 5mila giovani all'interno dell’evento "Il Calcio che amiamo" che si è tenuto nell'Aula Paolo VI in Vaticano. L'iniziativa, organizzata da La Gazzetta dello Sport, con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, FIGC e Lega Serie A, ha voluto porre attenzione ai valori positivi del calcio attraverso le riflessioni dei protagonisti.

Educazione vuol dire rispetto delle regole, sapersi comportare in maniera corretta dentro e fuori dal campo. Inclusione significa rispetto per gli altri, avvicinare e condividere invece di allontanare ed escludere. Divertimento vuol dire dare spazio alla propria creatività, innata nei giovani, ma che a volte rischia di venire meno. Su questi piani si sono alternate le voci di chi, con ruoli diversi, ha vissuto lo sport e il calcio in prima persona, cogliendo dalle esperienze personali insegnamenti e aspetti positivi da trasmettere ai giovani di oggi.

Anche il Milan, presente con lo storico capitano Franco Baresi, il responsabile dell'attività di base Angelo Carbone e con una rappresentanza di U17 e U16 della Scuola Calcio rossonera PGS Don Bosco di Perugia, ha portato il proprio contributo. Al dibattito "Il calcio come divertimento", moderato dal condirettore di Gazzetta Stefano Barigelli, è intervenuto Franco Baresi insieme al presidente della Lega Serie A Gaetano Miccichè, al presidente del Coni Giovanni Malagò e al CT della Nazionale italiana Roberto Mancini.

"Come tanti ragazzi presenti oggi - ha raccontato Capitan Baresi durante il suo intervento - ho iniziato anch'io a giocare nelle scuole calcio e nel settore giovanile. Il divertimento non può mancare nel calcio, così come non può mancare la passione. Entrambi sono stati elementi fondamentali nel mio percorso, anche dopo essere diventato professionista. Serve divertirsi ma serve anche essere consapevoli che il calcio è sinonimo di impegno, sacrificio e rispetto, valori che saranno da guida per il futuro, non solo in campo ma nella vita. Tutti noi, che ruotiamo attorno ai giovani calciatori, dobbiamo alimentare la passione e l’entusiasmo che abbiamo visto oggi affinché non si spenga mai".

Tra gli altri ospiti presenti anche Arrigo Sacchi, Samuel Eto'o, Claudio Ranieri, Clarence Seedorf, Gianluca Pessotto, Javier Zanetti, campioni e addetti ai lavori intervenuti davanti agli occhi attenti e curiosi di migliaia di ragazze e ragazzi seduti in Sala Nervi.

Non è potuta mancare, al termine dell'incontro, la riflessione di Papa Francesco, grande sportivo e appassionato di calcio da sempre. Il Santo Padre, che al suo ingresso in sala è stato accolto da un'ovazione, ha sottolineato come durante l'attività sportiva non vengono coinvolti solo i muscoli ma tutta la persona: "Fare sport è una grande occasione per dare il meglio di sé - ha spiegato -. Il bello di giocare con un pallone è poterlo fare con altre in mezzo a un campo. Il pallone diventa un mezzo per invitare persone reali a condividere l'amicizia; il calcio è un gioco di squadra e se vissuto così può fare bene alla testa e al cuore". Papa Francesco ha concluso con un invito ai grandi campioni presenti in sala questa mattina, chiedendo loro di "non dimenticare mai da dove siete partiti, quel campo di periferia, quell'oratorio o quella piccola società in cui avete mosso i primi passi", augurando loro "di sentire sempre la responsabilità educativa per incoraggiare i più giovani a diventare campioni dentro".