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MN - Pablo Garcia oggi allena in Grecia: "In Italia ho imparato la metodologia, al Milan lavoravamo tanto tatticamente"
martedì 26 marzo 2024, 19:50News
di Claudio Pogliaghi
per Milannews.it

MN - Pablo Garcia oggi allena in Grecia: "In Italia ho imparato la metodologia, al Milan lavoravamo tanto tatticamente"

Che fine ha fatto Pablo Garcia? Tra i tanti giocatori che negli anni hanno vestito la maglia rossonera c'è stato anche all'inizio del nuovo millennio il centrocampista uruguayano. Siamo in piena era Berlusconi, con Alberto Zaccheroni allenatore. Quando arriva è già nel giro della celeste, tuttavia la sua esperienza milanista dura pochi mesi e sole 6 presenze. Dopo un anno in prestito al Venezia si rifarà in Spagna, con la maglia dell'Osasuna tanto da conquistare la chiamata del Real Madrid. Il meglio però lo darà in Grecia, diventando di fatto un giocatore chiave del PAOK Salonicco e proprio in terra ellenica chiuderà la carriera da calciatore nel 2014. In esclusiva per MilanNews, proprio Pablo Garcia ci ha raccontato cosa fa oggi e ha ripercorso la sua breve parentesi in rossonero:

Pablo Garcia, di cosa ti occupi oggi?
"Ho intrapreso da qualche anno la carriera di allenatore, in quella che considero casa mia ossia al PAOK. Ho fatto la trafila delle giovanili fino alle squadra B e per un periodo ho allenato anche la prima squadra, vincendo la Coppa di Grecia. Oggi alleno il Panserraikos con l'obiettivo di mantenere la squadra in prima divisione".

Ti vedi in futuro lontano dalla Grecia?
"Le porte sono sempre aperte per nuove esperienze. Bisogna sempre saper cogliere le opportunità e il calcio è in continuo movimento. Difficile dire cosa succederà, ad esempio non mi sarei mai immaginato un giorno di trasferirmi in Grecia e invece ora ci vivo da 15 anni. Ho un anno di contratto, lavoro ogni giorno con passione facendo quello che mi piace".

Che allenatore sei?
"Mi piace il 4-3-3 col volante al centro che sappia giocare a pallone. Ma in genere uso sistemi differenti, dipende dai giocatori che ho a disposizione. Chiaro che ci sono situazioni in cui devi adattarti, ma in generale mi piace il calcio palla a terra, con squadre veloci e offensive".

Ti ha influenzato in questo l'esperienza italiana?
"Nel tuo lavoro ti porti dietro tutta l'esperienza pregressa e in Italia certamente ho imparato la metodologia, la professionalità. Non solo al Milan ma anche al Venezia si lavorava molto tatticamente. Si dà molta importanza al coprire gli spazi, al pressing, alla tattica. Certo, anche in Uruguay e in Spagna ci si allenava intensamente ma non in questi termini. Comunque sì, la mia formazione da allenatore è un mix dello stile dei vari paesi in cui sono stato e degli allenatori che ho avuto".