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L'Inter sa solo vincere, Calhanoglu mata un Toro in dieci: 2-0, a San Siro inizia la festa
Inter batte Torino 2-0: doppietta di Calhanoglu.
Passerella doveva essere e passerella è stata. Dopo aver conquistato lo scudetto con cinque giornate d'anticipo, l'Inter porta a casa la quattordicesima vittoria casalinga in questo campionato, la quarantaduesima partita consecutiva con almeno un gol in Serie A. Nella festa di San Siro, un buon Torino regge, a ritmi comunque bassi, finché non resta in dieci per l'espulsione di Tameze a inizio secondo tempo, che lascia qualche dubbio. Ai nerazzurri di Simone Inzaghi, che nel primo tempo si abbandona anche ai cori dei tifosi per un attimo, bastano tre minuti di fuoco, nei quali arrivano due gol: li firma entrambi, uno al volo e uno dal dischetto, Hakan Calhanoglu, tra i simboli della stagione interista e tra i protagonisti della festa che parte dal triplice fischio e si concluderà a notte fonde nella cornice del Duomo. A Ivan Juric resta amarezza e qualche recriminazione, oltre a una classifica che vede la qualificazione europea sempre più sotto forma di miraggio per la compagine granata.
Il live TMW di Inter-Torino
Inzaghi salta con i tifosi: 0-0 all'intervallo. Il clima è del giorno di festa, i ritmi del primo tempo ricordano quelli di un'amichevole precampionato. Il momento saliente lo regala Simone Inzaghi, quando decide di saltellare sul posto in risposta ai cori dei tifosi, sciogliendo per un attimo in un sorriso l'abituale serietà. Il Torino va uomo su uomo e in area avversaria si affida soprattutto al solito Zapata, che impegna Sommer da vicino attorno al quarto d'ora di gioco. L'Inter fatica a rompere le maglie, l'ultimo squillo è di Lautaro, che ha voglia di tornare al gol e si crea lo spazio per la conclusione da fuori: una telefonata per VMS. E le squadre rientrano negli spogliatoi sul classico risultato a occhiali.
Tre minuti, due gol. La storia della partita cambia due minuti dopo l'inizio del secondo tempo: Tameze stende Mkhitaryan lanciato in porta. L'arbitro Ferrieri Caputi ravvisa il giallo, il VAR la richiama al monitor e rivede la decisione: Toro in dieci per quasi tutta la ripresa e gli effetti si sentono subito. Barella ruba allo sciagurato Lazaro un pallone che arriva, tramite Mkhitaryan, a Calhanoglu: destro secco e nulla da fare per il portiere granata. Altri tre minuti e arriva pure il raddoppio: Lovato stende Thuram in area, zero dubbi. Dal dischetto va lo stesso Calhanoglu, dopo aver inutilmente provato a offrire il pallone al capitano Lautaro. Battuta perfetta e il raddoppio stende il Torino, dando il via alla girandola dei cambi.
Passerella doveva essere e passerella è stata. Dopo aver conquistato lo scudetto con cinque giornate d'anticipo, l'Inter porta a casa la quattordicesima vittoria casalinga in questo campionato, la quarantaduesima partita consecutiva con almeno un gol in Serie A. Nella festa di San Siro, un buon Torino regge, a ritmi comunque bassi, finché non resta in dieci per l'espulsione di Tameze a inizio secondo tempo, che lascia qualche dubbio. Ai nerazzurri di Simone Inzaghi, che nel primo tempo si abbandona anche ai cori dei tifosi per un attimo, bastano tre minuti di fuoco, nei quali arrivano due gol: li firma entrambi, uno al volo e uno dal dischetto, Hakan Calhanoglu, tra i simboli della stagione interista e tra i protagonisti della festa che parte dal triplice fischio e si concluderà a notte fonde nella cornice del Duomo. A Ivan Juric resta amarezza e qualche recriminazione, oltre a una classifica che vede la qualificazione europea sempre più sotto forma di miraggio per la compagine granata.
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Inzaghi salta con i tifosi: 0-0 all'intervallo. Il clima è del giorno di festa, i ritmi del primo tempo ricordano quelli di un'amichevole precampionato. Il momento saliente lo regala Simone Inzaghi, quando decide di saltellare sul posto in risposta ai cori dei tifosi, sciogliendo per un attimo in un sorriso l'abituale serietà. Il Torino va uomo su uomo e in area avversaria si affida soprattutto al solito Zapata, che impegna Sommer da vicino attorno al quarto d'ora di gioco. L'Inter fatica a rompere le maglie, l'ultimo squillo è di Lautaro, che ha voglia di tornare al gol e si crea lo spazio per la conclusione da fuori: una telefonata per VMS. E le squadre rientrano negli spogliatoi sul classico risultato a occhiali.
Tre minuti, due gol. La storia della partita cambia due minuti dopo l'inizio del secondo tempo: Tameze stende Mkhitaryan lanciato in porta. L'arbitro Ferrieri Caputi ravvisa il giallo, il VAR la richiama al monitor e rivede la decisione: Toro in dieci per quasi tutta la ripresa e gli effetti si sentono subito. Barella ruba allo sciagurato Lazaro un pallone che arriva, tramite Mkhitaryan, a Calhanoglu: destro secco e nulla da fare per il portiere granata. Altri tre minuti e arriva pure il raddoppio: Lovato stende Thuram in area, zero dubbi. Dal dischetto va lo stesso Calhanoglu, dopo aver inutilmente provato a offrire il pallone al capitano Lautaro. Battuta perfetta e il raddoppio stende il Torino, dando il via alla girandola dei cambi.
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