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Lopetegui o Fonseca? I precedenti stranieri al Milan. Terim e Tabarez furono dei flopTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 29 aprile 2024, 16:00Primo Piano
di Gaetano Mocciaro
per Milannews.it

Lopetegui o Fonseca? I precedenti stranieri al Milan. Terim e Tabarez furono dei flop

C'è stato un momento in cui il motto era "Il Milan ai milanisti". Tutto è partito con l'ingaggio il 5 novembre 2001 di Carlo Ancelotti. Una tradizione proseguita con Leonardo, Seedorf, Inzaghi. Con in mezzo Massimiliano Allegri, sul quale Adriano Galliani se la cavò con la presenza dell'allora centrocampista in una tournée con i rossoneri nel 1994. Il senso di questa filosofia era quello di mantenere una forte identità, un senso d'appartenenza da trasmettere ai nuovi giocatori che sarebbero arrivati. Chi può capire l'importanza della maglia rossonera più di chiunque altro, se non chi l'ha vestita?

Una scelta partita dopo l'infelice parentesi di Fatih Terim. Il tecnico turco arrivò nell'estate del 2001, si prese pochissime soddisfazioni (se non un derby vinto in modo spettacolare per 4-2) e andò via dopo un inizio zoppicante e un ko sul campo del Torino. "Il peggior allenatore mai avuto al Milan" ha dichiarato in una vecchia intervista Alessandro Costacurta, sottolineando come il turco: "Pensava davvero di essere più importante di ciascuno di noi e della società". E pensare che l'Imperatore aveva avuto già un'esperienza italiana, alla Fiorentina, che lo aveva abituato alle nostre pressioni.

Terim è probabilmente il più fulgido esempio di come il binomio Milan-alleantori stranieri raramente abbia funzionato. Specie se non hai un background rossonero (come Nils Liedholm, per fare un esempio) e se la tua esperienza italiana sia minima. Prima di lui si bruciò Oscar Washington Tabarez, uruguayano, che era approdato a Milano dopo un anno di apprendistato con la Serie A a Cagliari. Se in Sardegna fece grandi cose, al Milan fu esonerato dopo aver visto Pasquale Luiso gonfiare la rete in rovesciata in un pomeriggio di inizio dicembre a Piacenza. Certo, il Maestro ebbe il compito ingrato di raccogliere una squadra arrivata a fine ciclo dopo l'irripetibile periodo con Fabio Capello con cui aveva vinto 4 scudetti in 5 anni. I suoi metodi furono inefficaci, al punto che quel Milan fu costretto a cambiare panchina in corso per la prima volta dopo 10 anni.

Degli stranieri con lunga militanza in Italia è difficilmente valutabile l'operato di Clarence Seedorf, che al Milan fu al battesimo in panchina e durò da gennaio a giugno. Qualche anno prima fu battezzato come tecnico Leonardo, grande rossonero da calciatore prima e da dirigente poi. Le frizioni con Silvio Berlusconi lo portarono all'addio dopo una stagione. Non andò benissimo a Sinisa Mihajlovic, arrivato in piena Banter Era ed esonerato prima di giocarsi la finale di Coppa Italia. 

È l'esperienza del serbo, stagione 2015/16, l'ultima di un allenatore straniero sulla panchina del Milan. Una striscia che potrebbe interrompersi quest'anno. E se nel caso di Paulo Fonseca si tratterebbe di un ritorno in Serie A dopo l'esperienza alla Roma, nel caso di Julen Lopetegui sarebbe davvero una scelta storica, poiché si tratterebbe di un tecnico che non ha mai giocato né allenato in Italia. Non si tratta di una novità assoluta, ma per risalire all'ultimo precedente bisogna arrivare alla notte dei tempi, precisamente al 1928 con l'austriaco Engelbert König. Per la cronaca non esisteva ancora la Serie A a girone unico...