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Allerta Covid, come si comporta la Liga: bastano 13 giocatori di cui 5 nella lista prima squadra
I casi di positività registrati nel gruppo del Genoa hanno rilanciato il rischio di quanto il Covid possa incidere sullo sviluppo del campionato italiano e sulla reale regolarità dello stesso se dovessero arrivare stop e rinvii in maniera massiccia. Ma all'estero che succede, come si stanno muovendo? In Liga - sottolinea il Corriere dello Sport - a partire dalla ripresa, dopo il lockdown, Javier Tebas non aveva neppure considerato l’ipotesi di un piano B. A inizio settembre si è ripresentato con un dettagliatissimo protocollo di una trentina di pagine elaborato insieme al Consiglio Superiore dello Sport e al Ministero della Salute che responsabilizza al massimo i calciatori. Di qui la possibilità di rinviare un’unica partita, senza incorrere in una sconfitta per 3-0 a tavolino, in caso di contagio massivo. Per giocare, sarà necessario presentarsi con almeno 13 tesserati, 5 dei quali inseriti nella rosa della prima squadra. Sono previsti test 72 ore prima di ogni partita. L’eventuale positivo sarà messo in quarantena per 10 giorni. Regola che vale anche per gli allenatori, come capitato a Simeone. Ogni società, infine, ha dovuto indicare, prima del 18 settembre, uno stadio alternativo al di fuori della sua comunità autonoma nel caso la pandemia rendesse inutilizzabile l’impianto abituale.
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