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La Spagna ha una nuova generazione d'oro. E il rimpianto azzurro resta
La Spagna ha una nuova generazione d’oro tra le mani, l’ennesima. E il rimpianto dell’Italia (non più) di Di Biagio si fa ancora più grande. Se abbiamo battuto questi qui, in fin dei conti, eravamo davvero forti. Qualcosa in più, perché Chiesa & co hanno strapazzato i pari età iberici alla gara d’esordio, eppure gli azzurrini vedranno la finale di Udine in televisione. Assieme alla prossima Olimpiade.
Rimpianto e promesse. Non è tutto da buttare. Perché il risultato non è arrivato e la grandezza della Spagna rende tutto ciò più amaro. D’altra parte, vedere Ceballos in campo contro una squadra promettente contro quella francese, e vederli vincere senza che vi sia mai stata davvero partita, passeggiare sui pari età della Francia, conferma ancora una volta quanto di buono la nostra generazione Z abbia da dare al futuro azzurro.
Intanto, in finale va la Spagna. Con merito, con picchi di gioco altissimi e la possibilità di eguagliare il record, guarda caso, dell’Italia Under 21. I protagonisti sono tanti: Oyarzabal ha il talento del fuoriclasse, Ceballos e Fabian forse lo sono già, Roca sorprende per la quantità che dà e Firpo, se imparerà a difendere, potrebbe essere uno dei migliori terzini sinistri al mondo nei prossimi anni. Il rischio è quello di sentirsi tanti piccoli Iniesta: la Spagna gioca come se sapesse di essere infinitamente superiore al malcapitato avversario. E questo ogni tanto la tradisce, specie sotto porta. Però poi va in finale: vincere aiuta a vincere, anche da grandi. E i nostri ragazzi hanno perso un’occasione clamorosa per iniziare a farlo sin da subito.
Rimpianto e promesse. Non è tutto da buttare. Perché il risultato non è arrivato e la grandezza della Spagna rende tutto ciò più amaro. D’altra parte, vedere Ceballos in campo contro una squadra promettente contro quella francese, e vederli vincere senza che vi sia mai stata davvero partita, passeggiare sui pari età della Francia, conferma ancora una volta quanto di buono la nostra generazione Z abbia da dare al futuro azzurro.
Intanto, in finale va la Spagna. Con merito, con picchi di gioco altissimi e la possibilità di eguagliare il record, guarda caso, dell’Italia Under 21. I protagonisti sono tanti: Oyarzabal ha il talento del fuoriclasse, Ceballos e Fabian forse lo sono già, Roca sorprende per la quantità che dà e Firpo, se imparerà a difendere, potrebbe essere uno dei migliori terzini sinistri al mondo nei prossimi anni. Il rischio è quello di sentirsi tanti piccoli Iniesta: la Spagna gioca come se sapesse di essere infinitamente superiore al malcapitato avversario. E questo ogni tanto la tradisce, specie sotto porta. Però poi va in finale: vincere aiuta a vincere, anche da grandi. E i nostri ragazzi hanno perso un’occasione clamorosa per iniziare a farlo sin da subito.
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