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Non solo Guagni. Anche Giacinti e Bergamaschi dicono no all'estero
Dopo l’ottimo Mondiale dell’Italia femminile sono suonate forti le sirene estere per alcune delle protagoniste in azzurro. In attesa di scoprire chi era l’obiettivo del presidente del Lione Jean-Michel Aulas (nuovamente Barbara Bonansea o un’altra) nella giornata di oggi il tecnico del Milan femminile Maurizio Ganz ha rivelato che due calciatrici rossonere hanno rifiutato la corte di importanti club stranieri come Chelsea e Real Madrid.
Le inglesi avevano messo nel mirino la duttile centrocampista Valentina Bergamaschi, classe ‘97, che può giocare in ogni ruolo sulla corsia di destra oltre che da mezzala, mentre le spagnoli il centravanti Valentina Giacinti, classe ‘94, capocannoniere dell’ultimo campionato. Entrambe però hanno declinato e deciso di restare in rossonero per continuare il proprio percorso e provare a vincere il primo trofeo del club meneghino al femminile.
Non solo Alia Guagni, terzino e capitano della Fiorentina, quindi ha detto no alle offerte arrivare dall’estero (col Real Madrid che ha così incassato – incredibile, ma vero – due secchi no). Tre no che da un lato impreziosiscono la Serie A che così non perde delle sicure protagoniste della prossima stagione e dall’altro inorgoglisce il movimento e premia il lavoro svolto negli ultimi anni per far crescere e dare un altro spessore al campionato (e alla Nazionale) femminile in Italia.
Le inglesi avevano messo nel mirino la duttile centrocampista Valentina Bergamaschi, classe ‘97, che può giocare in ogni ruolo sulla corsia di destra oltre che da mezzala, mentre le spagnoli il centravanti Valentina Giacinti, classe ‘94, capocannoniere dell’ultimo campionato. Entrambe però hanno declinato e deciso di restare in rossonero per continuare il proprio percorso e provare a vincere il primo trofeo del club meneghino al femminile.
Non solo Alia Guagni, terzino e capitano della Fiorentina, quindi ha detto no alle offerte arrivare dall’estero (col Real Madrid che ha così incassato – incredibile, ma vero – due secchi no). Tre no che da un lato impreziosiscono la Serie A che così non perde delle sicure protagoniste della prossima stagione e dall’altro inorgoglisce il movimento e premia il lavoro svolto negli ultimi anni per far crescere e dare un altro spessore al campionato (e alla Nazionale) femminile in Italia.
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