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TMW RADIO - Braglia: "Inter, non interessa più programmare. Buffon? A 43 anni può dire basta"
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Ospiti: Rino Foschi "I stipendi vanno pagati altrimenti scatta la penalizzazione" -
Lugi Foscale "Inter, i finanziamenti ponti sono dei debiti che aumentano" -
Simone Braglia "Non è giusto chiedere ai giocatori di ridursi lo stipendio" -
Maracanà con Marco Piccari e Cinzia Santangeli
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A parlare della situazione finanziaria dell'Inter a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è stato l'ex portiere Simone Braglia.
Inter, che scenario si sta prospettando, anche a livello societario?
"Poche sono le società senza debiti in Serie A. Il problema di fondo è solo rimandato. Se vogliamo che ritorni la passione, dobbiamo ritornare al calcio di una volta. L'adeguamento a livello economico ci deve essere, alcuni Paesi lo hanno fatto anche in maniera drastica. Diminuzione dello stipendio? Le società hanno gestito male le loro risorse, ci vogliono le persone giuste al posto giusto. Se voglio continuare a giocare, non so se sia giusto tornare sui propri passi rispetto a quanto concordato con le società. Siano loro a prendersi la responsabilità di quello che hanno fatto. L'Atalanta è un modello da seguire come gestione. Tutti sono ex giocatori e sanno come va condotta un'azienda calcio e la loro conduzione segue una certa etica. Al Milan non gliene frega nulla di programmare il futuro, vedi infatti la questione rinnovi. Oggi l'unico modo per poter nuovamente a tornare di poter gestire correttamente il calcio è quello di arrivare alle plusvalenze gestionali".
Milan, Donnarumma può rimanere con la conquista della Champions?
"Anche i giocatori diventano cattivi protagonisti in certe vicende. Secondo me gli ha fatto più danni che altro questa storia. Io credo che questo tira e molla non ha giovato alla sua immagine".
Buffon, addio alla Juventus. Che cosa farà?
"Quando si arriva a una certa età si deve avere il coraggio di fermarsi ha avuto una carriera gloriosissima. A 43 anni si può anche dire basta".
Inter, che scenario si sta prospettando, anche a livello societario?
"Poche sono le società senza debiti in Serie A. Il problema di fondo è solo rimandato. Se vogliamo che ritorni la passione, dobbiamo ritornare al calcio di una volta. L'adeguamento a livello economico ci deve essere, alcuni Paesi lo hanno fatto anche in maniera drastica. Diminuzione dello stipendio? Le società hanno gestito male le loro risorse, ci vogliono le persone giuste al posto giusto. Se voglio continuare a giocare, non so se sia giusto tornare sui propri passi rispetto a quanto concordato con le società. Siano loro a prendersi la responsabilità di quello che hanno fatto. L'Atalanta è un modello da seguire come gestione. Tutti sono ex giocatori e sanno come va condotta un'azienda calcio e la loro conduzione segue una certa etica. Al Milan non gliene frega nulla di programmare il futuro, vedi infatti la questione rinnovi. Oggi l'unico modo per poter nuovamente a tornare di poter gestire correttamente il calcio è quello di arrivare alle plusvalenze gestionali".
Milan, Donnarumma può rimanere con la conquista della Champions?
"Anche i giocatori diventano cattivi protagonisti in certe vicende. Secondo me gli ha fatto più danni che altro questa storia. Io credo che questo tira e molla non ha giovato alla sua immagine".
Buffon, addio alla Juventus. Che cosa farà?
"Quando si arriva a una certa età si deve avere il coraggio di fermarsi ha avuto una carriera gloriosissima. A 43 anni si può anche dire basta".
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