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Milik è l'unico acquisto sempre convincente della Juve (per ora). Ed era anche il più criticato
Bisogna partire da un presupposto: la stagione è iniziata da solo un mese ed è prest(issim)o per dare giudizi di merito su acquisti fatti in estate. Ma non c'è timore di smentita per quanto visto finora, perché Arkadiusz Milik è il migliore innesto. Per forza, per capacità di svoltare le partite, per come è tornato dopo un anno e mezzo all'Olympique Marsiglia in cui aveva fatto benino: 30 gol ma tantissimi in Europa e solamente 16 in campionato, anche se in 38 partite - quindi di fatto un'annata di Ligue 1. Oltre all'espulsione contro la Salernitana, molto ingenua, per il resto ci sono solo note positive. La rete contro i granata sarebbe stata regolare e avrebbe dato una vittoria fondamentale per evitare musi lunghi e polemiche che poi si sono susseguiti nei giorni successivi.
Eppure l'arrivo di Arkadiuz Milik era stato molto criticato. Perché diverso da Morata, ma nella Polonia ha più volte giocato da seconda punta, insieme a un certo Robert Lewandowski. E poi è difficile marcare due come lui e Vlahovic, al netto che gli arrivi qualche pallone in più rispetto alle ultime settimane, quando sono stati serviti con il contagocce. È difficile ora immaginarsi una Juve senza Milik, anche se si vedrà contro il Monza, proprio a causa dell'espulsione e successiva squalifica contro la Salernitana. Sarà un test importante, anche se il ritorno di Di Maria, pure a mezzo servizio, potrà giocare un ruolo importante per sopperire all'assenza del polacco.
E gli altri acquisti? Bremer sta facendo discretamente, anche se le aspettative erano enormi anche a causa dei 47 milioni spesi. Pogba è fermo ai box da tempo, Di Maria lo è stato per un periodo. Kostic qualche cross interessante lo sta mettendo, ma deve ancora adattarsi fino in fondo, Paredes alterna ottime cose - come il primo tempo di ieri - a tanti errori (come nel secondo). Infine Gatti è il quinto della retroguardia, dietro a Bremer, Bonucci, Danilo e anche Rugani. Insomma, per ora c'è ancora un cantiere tutto da costruire. Ed è strano che Milik abbia avuto un impatto così forte con la nuova realtà.
Eppure l'arrivo di Arkadiuz Milik era stato molto criticato. Perché diverso da Morata, ma nella Polonia ha più volte giocato da seconda punta, insieme a un certo Robert Lewandowski. E poi è difficile marcare due come lui e Vlahovic, al netto che gli arrivi qualche pallone in più rispetto alle ultime settimane, quando sono stati serviti con il contagocce. È difficile ora immaginarsi una Juve senza Milik, anche se si vedrà contro il Monza, proprio a causa dell'espulsione e successiva squalifica contro la Salernitana. Sarà un test importante, anche se il ritorno di Di Maria, pure a mezzo servizio, potrà giocare un ruolo importante per sopperire all'assenza del polacco.
E gli altri acquisti? Bremer sta facendo discretamente, anche se le aspettative erano enormi anche a causa dei 47 milioni spesi. Pogba è fermo ai box da tempo, Di Maria lo è stato per un periodo. Kostic qualche cross interessante lo sta mettendo, ma deve ancora adattarsi fino in fondo, Paredes alterna ottime cose - come il primo tempo di ieri - a tanti errori (come nel secondo). Infine Gatti è il quinto della retroguardia, dietro a Bremer, Bonucci, Danilo e anche Rugani. Insomma, per ora c'è ancora un cantiere tutto da costruire. Ed è strano che Milik abbia avuto un impatto così forte con la nuova realtà.
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