Cesarano fa chiarezza: "Clausole? Conta la volontà dei giocatori. Pure chi non ce l'ha se si impunta devi cederlo..."

Si parla tanto di clausole rescissorie negli ultimi giorni ed in questo senso è molto interessante il post della storica firma del giornalismo sportivo napoletano, Rino Cesarano: "I contratti e le CLAUSOLE, nel calcio, contano fino ad un certo punto. E' sempre la volontà del tesserato a determinare la scelta finale. Contano piuttosto le cifre che eventualmente vengono offerte ai calciatori ed agli allenatori dalle società richiedenti. O le situazioni che si vengono a creare e si deteriorano nel tempo.
Se Sarri se la sentiva di restare, restava ma va via pur in presenza di contratto.

Se Mertens non vuole andar via, non va via, pur in presenza di una clausola abbastanza bassa. Se Lavezzi, Cavani ed Higuain si accontentavano di guadagnare x a Napoli, non sarebbero mai andati via. Quindi, il vero problema sono solo gli ingaggi. E le aspirazioni dei singoli.
Quanto guadagnano oggi un certo Benzemà o un certo David Luiz? 
Ecco perchè il di Ancelotti, diverso da quello di Benitez (che era per un solo anno, poi allungato al secondo), risulta perlomeno coraggioso in quanto siamo in presenza di un triennale, ad una cifra neanche così alta e il Napoli non può spingersi più di tanto come tetto-ingaggi (per ora). 
Koulibaly, non ha clausola, ma neanche sarebbe così blindato in quanto se dovesse impuntarsi (e non è il suo caso), il club sarebbe costretto a cederlo, altrimenti lo dovrebbe tenere solo fermo (e non giova a nessuno). Alla fine, le volontà dei singoli sono FONDAMENTALI".