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Da Zero a Dieci: Sky che vuole toglierci 4 punti, lo scandalo molestie, le accuse di una nuova Scansopoli e l’inatteso vice-Mertens
domenica 17 dicembre 2017, 10:35Copertina
di Arturo Minervini
per Tuttonapoli.net

Da Zero a Dieci: Sky che vuole toglierci 4 punti, lo scandalo molestie, le accuse di una nuova Scansopoli e l’inatteso vice-Mertens

(di Arturo Minervini) - Zero dubbi. Sono bastati pochi secondi e l’abbiamo rivisto materializzarsi sul terreno del Grande Torino. Gli occhi chiusi, la puntina graffiava il dorso di un vinile del Notturno di Chopin, l’erba restituiva un odore di bruciato al passaggio di questi conquistatori assassinati. Prima dei gol, prima delle esultanze, prima della storia. Era già accaduto. Il Napoli era tornato. Il nostro Napoli. Quello che il tempo consacrerà all’altare della bellezza come l’esperimento più incredibile di queste stagioni calcistiche. Quello che ci aveva già convinto al ‘Ciao’ come Tom Cruise in Jerry Maguire.

Uno il gol subito, che lascia una piccola smorfia sul ritratto della felicità, manco fossimo Dorian Gray. Una rete che ha dato una speranza ad un Torino che l’aveva persa. La mano di Reina si piega ad una volontà che è superiore alla sua esplosività, è una situazione con la quale il Napoli deve imparare a convivere ed a tirarne fuori il meglio.

Due punti di vantaggio sull’Inter, che fa la fine (solitamente brutta) del lupo in una favola di Esopo. La morale racconta a Spalletti che dovrebbe parlare meno e sopratutto togliersi quel cappotto finto-Mourinho dopo che non è riuscito nemmeno a gestire il doppio incontro Pordenone-Udinese. Se mai ce ne fosse bisogno, è arrivata la conferma: l’Inter gioca un altro sport, basato sulle parate di Handanovic e sui gol in mischia di Icardi. Il Napoli gioca a calcio. Anche due volte a settimana. Che sia benedetto il VAR. Oggi, domani e sempre.

Tre reti segnate, dopo una siccità che ricordava quello del portafoglio di uno studente universitario fuori sede. Grandina sul Torino, scendono pezzi di ghiaccio a gelare l’animo granata. Cadono dal cielo granelli di comete, finiscono tutti nella direzione dei sogni azzurri. Scie di luce che ricordano una stella cometa che torna ad indicare la giusta direzione, una festa tribale che diventa quasi violenza su un avversario che non riesce in nessun modo ad opporre resistenza. Il Torino ha denunciato il Napoli per molestie. È stato un vero e proprio abuso di potere che ha nuovamente messo in vigore la legge del tre. 

Quattro punti tolti al Napoli da Fabio Caressa dopo che la Roma segna al quarto di recupero. Per Sky azzurri a quota 38 punti, perché alla fine forse andrebbe meglio così. Perché un Napoli in testa fa vendere meno, porta meno soldi. Perché qualcuno spinge l’Inter, altri la Roma, della Juve inutile discutere. Il Napoli è solo in questo cammino, come in Ezechiele 25.17 “Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi”. Questo Napoli è PULP e non ha paura di fare la strada senza l’appoggio esterno. Ci bastiamo da soli.

Cinque a quelli che parlano di un Torino che si è scansato. Il Torino ha semplicemente fatto quello che fanno gli essere umani: esercitato il loro istinto di sopravvivenza. Per non farsi travolgere la squadra di Mihajlovic si è rintanata come un naufrago nella propria isola, sperando di risvegliarsi dopo la tempesta limitando i danni. Persi sulla zattera della loro impotenza i granata sono stati condotti da un oceano azzurro verso la sconfitta. Senza poter far nulla per evitarla. 

Sei reti in stagione, quattro nell’ultimo mese contro Milan, Shakhtar, Feyenoord e Torino. Si è (ri)scoperto anche esterno d’attacco Zielinski, che in realtà con il potenziale che ha potrebbe fare qualsiasi cosa in mezzo al campo. Lanciato in campo aperto è un cane da tartufo, schiaccia il piede sull’acceleratore ed attorno crea il vuoto che nemmeno Mosè all’attraversamento del Mar Rosso. Taglia un due la difesa come un raggio laser che ti uccide senza sporcare e senza fare nemmeno rumore. La faccia resta sempre la stessa, quella di chi non si stupisce mai perché sa di essere un fenomeno ancora tutto da investigare. Piotr è un personaggio misterioso quanto affascinante. Piotr è pronto a dominare il mondo. Ve lo diciamo già da un po’…

Sette per due. Jorginho con gli occhiali tridimensionali disegna sul terreno una tela che farebbe invidia alla Tarantola Golia, il ragno più grande del mondo. Allan sembra Goku che mostra agli amici di aver imparato la tecnica del teletrasporto, trovandosi in ogni punto del campo sempre prima degli avversari. Diga ed Onda che travolge al tempo stesso, binomio che è ormai una garanzia di qualità e quantità. Due anime che si sono fuse dentro un solo scopo, due che dalla scarpa si sono tolti più sassolini di uno che ha fatto il cammino di Santiago. Loro sì, che hanno visto la Luce.

Otto metri per otto. È un quadrato di ebano che respinge come la Sfinge ogni possibile visitatore. La sua domanda è sempre la stessa: Ma che siete venuti a fare? Kalidou non ha pazienza per accogliere i visitatori, li rispedisce al mittente come fossero pacchi con la velocità di un addetto di Amazon Prime. Quasi brutale nella sua superiorità, una struttura fisica venuta da un pianeta lontano a ricordare tutti i limiti di chi è ancora umano, troppo umano. Se poi si permette pure di segnare la terza rete in campionato, allora vuol dire che si sta pure candidando a fare il vice-Mertens nei finali d’assalto. “Il cielo ormai lo conosco il limite è l’universo”. 

Nove gare in trasferta e 25 punti portati a casa. Viaggiatori d’eccellenza, turisti con l’animo dei conquistatori. Mazzoleni (proprio lui) ci prova a fare qualche blocco, ma non si può fermare il vento con le mani. Succede che a Torino l’eccezionalità ritorna normalità, consuetudine, routine. Sarri sul ponte di comando indirizza come Jack Sparrow la sua bussola dei desideri verso lo scudetto, che punta sempre verso una sola direzione: la bellezza. Non può farne a meno il Napoli, è una catena che non soffoca, un dovere che non pesa sulla schiena. Per vincere l’unica strada è la bellezza. Per portare questa nave dentro ad un porto che ha il profumo di storia il Comandante Maurizio deve soffiare nelle vele la poesia delle Muse che renderà epico il cammino. Comunque vada. 

Dieci alla sua faccia. A quei secondi che impiega per realizzare il tutto. Il pallone ha già fatto la sua scelta, viaggiando verso la porta per la centoquindicesima volta da quando sul petto brilla una ENNE di NAPOLI, che è ormai visibile anche sul cuore. La rete si gonfia, nella testa l’esplosione di emozioni come petardi. Il sorriso si spalanca, così come le porte della storia. Pochi secondi e negli occhi sfogli ricordi come fossero pagine di un album di famiglia. Dal primo all’ultimo, cerchi di ricordare il più bello o il più importante. Carezze all’anima di uno di noi, traversata fantastica da raccontare quando i capelli saranno grigi. È una notte che vola dritto nell’eterno, un seme lanciato in un pianeta sconosciuto, che rifiorirà ogni qual volta si parlerà di Napoli in qualunque parte dell’universo. La storia di chi ha scelto cosa essere e per cosa lottare. La gioia di chi pianta con occhi lucidi la sua bandierina del successo sul monte azzurro. Dall’Olimpico di Torino all'Olimpo del Calcio dove Diego Armando Maradona osserva, con rispetto. Se doveva accadere è giusto che sia stato Marek a scrivere questo piccolo atto sacrilego. L’album ha ancora tante pagine bianche da riempire e magari da colorare con tre colori che tutti sogniamo. Nessuno avrà nulla in contrario se su quell’album ci sia finita qualche lacrima. Di gioia pura.