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Nuova Champions - Serbia, si rischia di "sparire". Campionato da rivedere
19esima nel ranking, la Serbia in questa stagione può vantare la qualificazione dello Stella Rossa nella fase a gironi di Champions League. Una situazione che rischia di divenire un unicum in caso di riforma Champions nel 2024. Rischiando di cancellare dal panorama europeo un movimento che ha regalato una storica Coppa dei Campioni.
FORMAT - 16 partecipanti, regular season di 30 partite con le prime 8 che danno vita a un mini torneo di 7 partite portandosi in dote la metà dei punti conquistati nella prima fase.
RICAVI - La Superliga serba ha stipulato un contratto con la compagnia cinese Lunglong che paga annualmente 420mila euro, equamente divisi fra i 16 club (16mila euro). A livello televisivo Arena Sport detiene i diritti del torneo con Stella Rossa e Partizan maggiori beneficiari a livello economico. Molti club sono prevalentemente finanziati dal governo e vivono di biglietteria, vendita giocatori ed eventuali ricavi UEFA in caso di qualificazione a una coppa europea.
SODDISFAZIONE GENERALE - In Serbia prima di rendere competitivo il torneo è necessario privatizzare i club. Solo Cukaricki e Vozdovac lo sono ma al momento non è possibile competere con Stella Rossa e Partizan, politicamente molto (troppo) influenti. È stato introdotto un sistema a due fasi del campionato per renderlo più incerto ma non ha riscontrato troppi consensi e si valuta l'idea di tornare al girone all'italiana. Si sono riscontrati in questi anni problemi di incontri truccati che non aiutano certo l'appeal del torneo nei confronti di potenziali investitori.
POSIZIONE SULLA RIFORMA CHAMPIONS - La riforma è ritenuta un pericolo per una nazione "piccola" nel panorama europeo come la Serbia. Risponde il collega Milan Zdravkovic: "Il Real Madrid ha maggiore interesse a giocare due volte contro il PSG piuttosto che con lo Stella Rossa. Magari il torneo nazionale non verrà ucciso ma perderà senz'altro interesse. Pochi club giocheranno nella terza o al massimo nella seconda coppa europea, quindi pochissime chances di affrontare le grandi come Juventus, Barcellona o Bayern"
FORMAT - 16 partecipanti, regular season di 30 partite con le prime 8 che danno vita a un mini torneo di 7 partite portandosi in dote la metà dei punti conquistati nella prima fase.
RICAVI - La Superliga serba ha stipulato un contratto con la compagnia cinese Lunglong che paga annualmente 420mila euro, equamente divisi fra i 16 club (16mila euro). A livello televisivo Arena Sport detiene i diritti del torneo con Stella Rossa e Partizan maggiori beneficiari a livello economico. Molti club sono prevalentemente finanziati dal governo e vivono di biglietteria, vendita giocatori ed eventuali ricavi UEFA in caso di qualificazione a una coppa europea.
SODDISFAZIONE GENERALE - In Serbia prima di rendere competitivo il torneo è necessario privatizzare i club. Solo Cukaricki e Vozdovac lo sono ma al momento non è possibile competere con Stella Rossa e Partizan, politicamente molto (troppo) influenti. È stato introdotto un sistema a due fasi del campionato per renderlo più incerto ma non ha riscontrato troppi consensi e si valuta l'idea di tornare al girone all'italiana. Si sono riscontrati in questi anni problemi di incontri truccati che non aiutano certo l'appeal del torneo nei confronti di potenziali investitori.
POSIZIONE SULLA RIFORMA CHAMPIONS - La riforma è ritenuta un pericolo per una nazione "piccola" nel panorama europeo come la Serbia. Risponde il collega Milan Zdravkovic: "Il Real Madrid ha maggiore interesse a giocare due volte contro il PSG piuttosto che con lo Stella Rossa. Magari il torneo nazionale non verrà ucciso ma perderà senz'altro interesse. Pochi club giocheranno nella terza o al massimo nella seconda coppa europea, quindi pochissime chances di affrontare le grandi come Juventus, Barcellona o Bayern"
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