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Napoli, la giostra inizia a girare: vola Mertens, brilla Elmas
Ecco il Napoli. Per larghi tratti stavolta quello vero. All'esordio casalingo, dopo due trasferte forzate per i lavori in un San Paolo rinnovato e dopo tante polemiche finalmente all'altezza, Ancelotti può essere soddisfatto. Per lo sviluppo di gioco, la porta inviolata, le rotazioni, ma soprattutto i tre punti, importanti per ripartire dopo il beffardo ko di Torino, nonostante molti elementi non ancora al 100% e tenendo anche a riposo giocatori importanti - Manolas ed Allan su tutti - in vista del Liverpool.
Un gioco piacevole, brillante, sfruttando un 4-4-2 con Mertens e Lozano di punta - velocissimi nell'attaccare la profondità - Zielinsiki e Callejon falsi esteni rientrando dentro al campo per favorire la spinta contemporanea di Mario Rui e Di Lorenzo. Non manca qualche amnesia difensiva, qualche transizione negativa con la squadra sfilacciata, ma è il prezzo da pagare probabilmente per un gioco offensivo (26 tiri, già record per la Serie A) con quattro giocatori offensivi ed una mediana composta da Fabian - trequartista nelle prime due gare - ed Elmas, classe '99 che brilla all'esordio da titolare ed esce con la standing ovation per la qualità da numero 10 abbinata a dinamismo e recupero palla. "Mi metterà in difficoltà nel fare la formazione", le parole di Ancelotti sul talento macedone, che va ad allargare ulteriormente la rosa azzurra.
A decidere però è sempre Dries Mertens, tre gol in tre partite, sbloccando su assist di Di Lorenzo e chiudendola nella ripresa su assist di Llorente che nella circostanza dimostra di non essere solo una torre, ma anche un attaccante capace di gestire palla, alzare la testa e servire il compagno di reparto. Non una prova impeccabile invece, come detto, a livello difensivo ma i 90 minuti e la porta inviolata - grazie ad un Meret risolutivo ad inizio gara su Rigoni - garantiranno una crescita ulteriore per quanto riguarda la fiducia e soprattutto la condizione fisica, fondamentale con equilibri così sottili. Martedì rientrerà un giocatore più d'interdizione come Allan: i campioni d'Europa del Liverpool saranno l'esame più attendibile per la solidità di questo Napoli.
Un gioco piacevole, brillante, sfruttando un 4-4-2 con Mertens e Lozano di punta - velocissimi nell'attaccare la profondità - Zielinsiki e Callejon falsi esteni rientrando dentro al campo per favorire la spinta contemporanea di Mario Rui e Di Lorenzo. Non manca qualche amnesia difensiva, qualche transizione negativa con la squadra sfilacciata, ma è il prezzo da pagare probabilmente per un gioco offensivo (26 tiri, già record per la Serie A) con quattro giocatori offensivi ed una mediana composta da Fabian - trequartista nelle prime due gare - ed Elmas, classe '99 che brilla all'esordio da titolare ed esce con la standing ovation per la qualità da numero 10 abbinata a dinamismo e recupero palla. "Mi metterà in difficoltà nel fare la formazione", le parole di Ancelotti sul talento macedone, che va ad allargare ulteriormente la rosa azzurra.
A decidere però è sempre Dries Mertens, tre gol in tre partite, sbloccando su assist di Di Lorenzo e chiudendola nella ripresa su assist di Llorente che nella circostanza dimostra di non essere solo una torre, ma anche un attaccante capace di gestire palla, alzare la testa e servire il compagno di reparto. Non una prova impeccabile invece, come detto, a livello difensivo ma i 90 minuti e la porta inviolata - grazie ad un Meret risolutivo ad inizio gara su Rigoni - garantiranno una crescita ulteriore per quanto riguarda la fiducia e soprattutto la condizione fisica, fondamentale con equilibri così sottili. Martedì rientrerà un giocatore più d'interdizione come Allan: i campioni d'Europa del Liverpool saranno l'esame più attendibile per la solidità di questo Napoli.
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