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Il mondo del calcio non ci sta capendo granché: il mercato extra-large toglie la fine della A?
Siamo in un momento di caos, in una situazione senza precedenti e di cui nessuno, nel calcio moderno, ha ricordo. Forse l'unico possibile corridoio temporale è quello della guerra in Jugoslavia, di inizio anni novanta, quando un solo campionato nazionale fu fermato e Euro1992 cambiò completamente nel proprio andamento, con la Danimarca vincente quando nemmeno qualificata. Era però un'altra novella, situazioni che a bocce ferme non sono confrontabili. Il mondo del calcio non ci sta capendo granché, perché la speranza è ovviamente quella di giocare, almeno a porte chiuse se non fosse possibile portare i tifosi allo stadio.
Ci sono però realtà parallele. E anche opportunità diverse, perché i giocatori sono preoccupati per la propria incolumità e non è detto che a maggio la questione sia definitivamente risolta. In Italia come in Europa: come è possibile giocare la Champions League con lockdown diversi e possibilità di contrarre ancora una volta il virus? L'intenzione per i calciatori è quella di scendere in campo con la sicurezza di non avere problemi dovuti al Covid-19, ma i tempi sembrano precludere questo scenario. Incredibile come qualche club - su tutte Lazio e Napoli - avessero fissato la ripresa degli allenamenti lunedì scorso, quando è ovvio che non ci siano ancora date disponibili e realistiche.
L'intenzione è quella di arrivare a metà maggio e giocarle tutte fino a luglio, con la Champions League in coda alla stagione. Niente Danzica e Istanbul a fine maggio, ma quello era chiaro. Un po' meno capire quando tutto quanto finirà, se finirà. Anche perché al momento il mondo del calcio non sa benissimo quale sarà la sua vita prossima ventura. Se la stagione dovesse concludersi ora probabilmente ci sarebbe quasi un crack di molti comparti. Non solo i club, ma le agenzie di betting, oppure la FIGC che vedrebbe una maxi richiesta di risarcimento più o meno pari ai diritti televisivi. In questo senso la FIFA sta cercando di capire se aprire a un mercato extra-large che però porrebbe fine alla Serie A, o quasi. Partire da luglio e arrivare a gennaio significherebbe mantenerlo aperto per un lungo periodo anche durante il campionato, dando ancora più pressioni a chi si lamentava già che la testa può essere altrove con sirene lavorative differenti.
Paradossalmente sembra che una soluzione del genere potrebbe andare a togliere il finale di Serie A. Quanto è possibile che la Lega decida di aprire a un'annata a 22? Molto complicato, perché l'intenzione sarebbe stata addirittura quella di ridurre ulteriormente, per spartirsi meglio una torta che in B non esiste. Anche il fair play finanziario probabilmente verrà completamente smantellato da questo virus, con l'idea che fra un anno sarà difficile riprenderlo. Insomma, il rischio è il collasso vero e proprio. Vivere alla giornata e piccole conquiste quotidiane: solo così il calcio può uscirne indenne, non con dogmi e con paletti già fissati. Ma c'è bisogno dell'aiuto di tutti.
Ci sono però realtà parallele. E anche opportunità diverse, perché i giocatori sono preoccupati per la propria incolumità e non è detto che a maggio la questione sia definitivamente risolta. In Italia come in Europa: come è possibile giocare la Champions League con lockdown diversi e possibilità di contrarre ancora una volta il virus? L'intenzione per i calciatori è quella di scendere in campo con la sicurezza di non avere problemi dovuti al Covid-19, ma i tempi sembrano precludere questo scenario. Incredibile come qualche club - su tutte Lazio e Napoli - avessero fissato la ripresa degli allenamenti lunedì scorso, quando è ovvio che non ci siano ancora date disponibili e realistiche.
L'intenzione è quella di arrivare a metà maggio e giocarle tutte fino a luglio, con la Champions League in coda alla stagione. Niente Danzica e Istanbul a fine maggio, ma quello era chiaro. Un po' meno capire quando tutto quanto finirà, se finirà. Anche perché al momento il mondo del calcio non sa benissimo quale sarà la sua vita prossima ventura. Se la stagione dovesse concludersi ora probabilmente ci sarebbe quasi un crack di molti comparti. Non solo i club, ma le agenzie di betting, oppure la FIGC che vedrebbe una maxi richiesta di risarcimento più o meno pari ai diritti televisivi. In questo senso la FIFA sta cercando di capire se aprire a un mercato extra-large che però porrebbe fine alla Serie A, o quasi. Partire da luglio e arrivare a gennaio significherebbe mantenerlo aperto per un lungo periodo anche durante il campionato, dando ancora più pressioni a chi si lamentava già che la testa può essere altrove con sirene lavorative differenti.
Paradossalmente sembra che una soluzione del genere potrebbe andare a togliere il finale di Serie A. Quanto è possibile che la Lega decida di aprire a un'annata a 22? Molto complicato, perché l'intenzione sarebbe stata addirittura quella di ridurre ulteriormente, per spartirsi meglio una torta che in B non esiste. Anche il fair play finanziario probabilmente verrà completamente smantellato da questo virus, con l'idea che fra un anno sarà difficile riprenderlo. Insomma, il rischio è il collasso vero e proprio. Vivere alla giornata e piccole conquiste quotidiane: solo così il calcio può uscirne indenne, non con dogmi e con paletti già fissati. Ma c'è bisogno dell'aiuto di tutti.
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