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Dybala e Insigne: sembrano due casi diversi, ma hanno la stessa data di scadenza
Domani pomeriggio al Maradona saranno uno di fronte all'altro. Più o meno, perché Lorenzo Insigne guiderà l'attacco degli azzurri, mentre Paulo Dybala se tutto va bene partirà dalla panchina. Napoli contro Juventus è anche la sfida tra i rispettivi numeri dieci: di fatto e non di numero, nel caso del padrone di casa, perché quel 10 lì, a Napoli, può appartenere soltanto a uno. Sta di fatto che, pur nelle loro differenze, si assomiglno sotto tanti aspetti. Preferiscono partire a piede invertito, per esempio, perché il tiro a giro fa parte del bagaglio di entrambi. Portano la fascia al braccio: Insigne sempre, Dybala quasi ora che Chiellini è già un allenatore in seconda al fianco di Allegri. Per questo, ma non solo per questo, sono i giocatori più rappresentativi delle rispettive squadre. Ultimo tratto in comune: sono entrambi in scadenza di contratto, al 30 giugno 2022, anche se sembrano due situazioni così lontane.
Chi ha fiducia e chi non si parla. La Juventus, la nuova Juventus nata quest'estate sulle ceneri di quella di Paratici e Ronaldo, non ha alcun dubbio. Dybala è centrale, la stella, deve rinnovare. Per questo, sono ripartiti i contatti, all'insegna della grandissima fiducia: aggiornamenti frequenti tra le parti, si rivedranno a breve. La fiducia è alle stelle, dopo che per qualche mese rinnovare quel contratto sembrava diventato quasi impensabile, in odore di rottura. Ne ha parlato anche oggi Cherubini, che a quel rinnovo ci vuole e deve arrivare: c'è ottimismo. E trasuda da tutti i pori. Si è consumata, viceversa, la fiammella del rapporto tra Insigne e Aurelio De Laurentiis. A Napoli è sceso il gelo: più che non trattare, in questo caso le parti non si parlano neanche. Non è che non ci sia ottimismo: allo stato attuale, non si intravedono all'orizzonte neppure grandi o piccole mosse per evitare una separazione che, per quanto assurdo possa sembrare, pare diventare sempre più ineluttabile a fine stagione. Sono due casi diversi, quasi all'opposto.
Ma la data di scadenza, a oggi, resta la stessa. Da consumarsi preferibilmente entro il 30 giugno 2022. Quale sarà il finale di queste due storie è, alla data attuale, tutto da descrivere. Nello stesso identico modo, a prescindere dalle differenze di cui sopra. Se la negatività che in questo momento circonda qualsiasi ipotesi di prolungamento tra il Napoli e Insigne può essere rotta solo da una magia in pieno stile ADL (magari un pranzo? Mertens sembrava altrettanto destinato a salutare), di cui al momento non si vedono spiragli, l'ottimismo di Torino a un certo punto dovrà trovare una sua consacrazione per iscritto. In altri termini: con la positività e i buoni propositi non si firma un rinnovo. Quello che la Juve, in pieno rinnovamento e con la necessità di (ri)trovare dei capisaldi, ha bisogno di siglare il prima possibile con Dybala, andando oltre l'ottimismo.
Chi ha fiducia e chi non si parla. La Juventus, la nuova Juventus nata quest'estate sulle ceneri di quella di Paratici e Ronaldo, non ha alcun dubbio. Dybala è centrale, la stella, deve rinnovare. Per questo, sono ripartiti i contatti, all'insegna della grandissima fiducia: aggiornamenti frequenti tra le parti, si rivedranno a breve. La fiducia è alle stelle, dopo che per qualche mese rinnovare quel contratto sembrava diventato quasi impensabile, in odore di rottura. Ne ha parlato anche oggi Cherubini, che a quel rinnovo ci vuole e deve arrivare: c'è ottimismo. E trasuda da tutti i pori. Si è consumata, viceversa, la fiammella del rapporto tra Insigne e Aurelio De Laurentiis. A Napoli è sceso il gelo: più che non trattare, in questo caso le parti non si parlano neanche. Non è che non ci sia ottimismo: allo stato attuale, non si intravedono all'orizzonte neppure grandi o piccole mosse per evitare una separazione che, per quanto assurdo possa sembrare, pare diventare sempre più ineluttabile a fine stagione. Sono due casi diversi, quasi all'opposto.
Ma la data di scadenza, a oggi, resta la stessa. Da consumarsi preferibilmente entro il 30 giugno 2022. Quale sarà il finale di queste due storie è, alla data attuale, tutto da descrivere. Nello stesso identico modo, a prescindere dalle differenze di cui sopra. Se la negatività che in questo momento circonda qualsiasi ipotesi di prolungamento tra il Napoli e Insigne può essere rotta solo da una magia in pieno stile ADL (magari un pranzo? Mertens sembrava altrettanto destinato a salutare), di cui al momento non si vedono spiragli, l'ottimismo di Torino a un certo punto dovrà trovare una sua consacrazione per iscritto. In altri termini: con la positività e i buoni propositi non si firma un rinnovo. Quello che la Juve, in pieno rinnovamento e con la necessità di (ri)trovare dei capisaldi, ha bisogno di siglare il prima possibile con Dybala, andando oltre l'ottimismo.
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