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Massimiliano Allegri, dalla fuga sull'altare fino ai trionfi in bianconero

Massimiliano Allegri, dalla fuga sull'altare fino ai trionfi in bianconeroTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 11 agosto 2017, 05:002017
di Lorenzo Di Benedetto

Padre Ermenegildo racconta che la mattina alle 11 ricevette una chiamata. "Questo matrimonio non s'ha da fare". Era il padre di Massimiliano Allegri, venticinque anni allora, centrocampista del Pescara. Max decise, a poche ore dalle Nozze, di scappare. Di non sposare Erika, di rifiugiarsi dal suo padre calcistico, Giovanni Galeone. Avessi avuto la testa che ho ora forse sarei arrivato in Nazionale, sono stato un giocatore normale, mediocre ma senza rimpianti". Un impulsivo, pure, l'attuale allenatore della Juventus, e la questione delle nozze ne è primo manifesto. Dice che "si vive di sensazioni" e si definisce "un estroso, anche da allenatore". Da calciatore non ha mai toccato vette altissime, visto che nel palmares ha solo una D con l'Aglianese l'anno prima di ritirarsi e di diventare allenatore della formazione pistoiese. Da tecnico la prima gioia arriva quattro anni più tardi, alla guida del Sassuolo, vincendo la C1, visto che in precedenza si becca pure due esoneri al Grosseto del vulcanico Camilli. La grande occasione, dopo il terzo esonero della carriera col Cagliari con cui aveva però ottenuto nella stagione precedente uno splendido nono posto in A, arriva nel 2010. Lo chiama il Milan con cui, pronti via, vince lo Scudetto. Poi un secondo ed un terzo posto, il tracollo è nella stagione 2013/2014, culminata con l'esonero. La Juventus, però, salutato a sorpresa Antonio Conte, lo chiama per la delicata eredità e con lui vince tre Scudetti di fila ed arriva pure due volte a quella finale Champions, persa con Barcellona prima e Real Madrid poi, che l'attuale tecnico del Chelsea non aveva mai raggiunto. Oggi Allegri compie 50 anni.

Sono nati oggi anche: Bortolo Mutti, Cristian Tello, Adolfo Sormani, Nigel Martyn, Gianluca Pessotto, Pietro Fusco, Ivan Cordoba, Sebastien Squillaci e Andrija Balic.