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Speciale panchine. Daniele Di Donato, moduli fluidi e variabili. Arzignano rampa di lancio
Per un calcio italiano che spesso e volentieri si dice a corto di talenti per il futuro, c'è una eccezione da non dimenticare: quella degli allenatori. Dai banchi di Coverciano nel corso degli anni sono molti i tecnici che sono usciti per poi farsi apprezzare in tutto il Mondo. Da Trapattoni ad Ancelotti e Capello, passando per Allegri e Sarri, fino ad arrivare a Conte, Gasperini e Simone Inzaghi. Non è un caso, infatti, che in Serie A sette delle prime otto formazioni della graduatoria siano oggi in mano ad allenatori nostrani. Per questo motivo occorre non perdere mai d'occhio le nuove leve oggi impegnate a farsi le ossa nelle serie minori. Per quanto riguarda la Serie C uno dei nomi più in vista fra gli under45 è quello di Daniele Di Donato della Vis Pesaro.
Da calciatore è stato un regista di lotta e di governo, con una lunghissima carriera in Serie B (è il terzo giocatore con più presenze) e stagioni esaltanti vissute con le maglie di Palermo e Ascoli. Da allenatore è partito dal basso . Prima le giovanili del Modena (Under 17 e Berretti) e poi l Serie D con un’esperienza formativa, ma negativa, conclusa con la retrocessione sulla panchina della Jesina. Un passo falso che però non lo ha affossato, anzi. I suoi principi di gioco hanno attirato un Arzignano appena orfano di Vincenzo Italiano dove è riuscito a far ancora meglio del suo predecessore conquistando la Serie C. Poi l’Arezzo, piazza dove aveva giocato, il mancato approdo al Trapani (ancora sulla scia di Italiano) per i noti problemi dei siciliani e infine la Vis Pesaro da traghettare verso la salvezza. Tecnico moderno che adatta le sue idee ai giocatori che ha a disposizioni e alle esigenze, con il 4-4-2 di base che però diventa fluido e può trasformarsi in 4-3-3, 4-1-4-1 o 4-3-1-2 a seconda di avversari. Ma negli ultimi tempo l’ex centrocampista ha virato ancora e sperimentato una nuova strada per raggiungere l’obiettivo passando a un 3-5-2 che nell’impostazione appare molto lontano dal 4-4-2, ma che gli permette di coprire meglio il campo rinforzando la difesa senza perdere però l’efficacia sulle corsie laterali.
Daniele Di Donato: la scheda
Nome: Daniele
Cognome: Di Donato
Data di Nascita: 21/02/1997
Luogo di Nascita: Giulianova
Squadre da allenatore: Modena (Un17 e Berretti), Jesina, Arzignano, Arezzo, Trapani, Vis Pesaro
Da calciatore è stato un regista di lotta e di governo, con una lunghissima carriera in Serie B (è il terzo giocatore con più presenze) e stagioni esaltanti vissute con le maglie di Palermo e Ascoli. Da allenatore è partito dal basso . Prima le giovanili del Modena (Under 17 e Berretti) e poi l Serie D con un’esperienza formativa, ma negativa, conclusa con la retrocessione sulla panchina della Jesina. Un passo falso che però non lo ha affossato, anzi. I suoi principi di gioco hanno attirato un Arzignano appena orfano di Vincenzo Italiano dove è riuscito a far ancora meglio del suo predecessore conquistando la Serie C. Poi l’Arezzo, piazza dove aveva giocato, il mancato approdo al Trapani (ancora sulla scia di Italiano) per i noti problemi dei siciliani e infine la Vis Pesaro da traghettare verso la salvezza. Tecnico moderno che adatta le sue idee ai giocatori che ha a disposizioni e alle esigenze, con il 4-4-2 di base che però diventa fluido e può trasformarsi in 4-3-3, 4-1-4-1 o 4-3-1-2 a seconda di avversari. Ma negli ultimi tempo l’ex centrocampista ha virato ancora e sperimentato una nuova strada per raggiungere l’obiettivo passando a un 3-5-2 che nell’impostazione appare molto lontano dal 4-4-2, ma che gli permette di coprire meglio il campo rinforzando la difesa senza perdere però l’efficacia sulle corsie laterali.
Daniele Di Donato: la scheda
Nome: Daniele
Cognome: Di Donato
Data di Nascita: 21/02/1997
Luogo di Nascita: Giulianova
Squadre da allenatore: Modena (Un17 e Berretti), Jesina, Arzignano, Arezzo, Trapani, Vis Pesaro
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