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Pecchia: "Tanta gioia e tanta stanchezza. Ora dobbiamo chiudere davanti a tutti"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 1 maggio 2024, 20:27Interviste
di Alessandro Tedeschi
per Parmalive.com

Pecchia: "Tanta gioia e tanta stanchezza. Ora dobbiamo chiudere davanti a tutti"

Il tecnico crociato Fabio Pecchia è intervenuto ai microfoni di Sky Sport dal San Nicola di Bari: "Non mi lascio andare neanche ora. E' stato un campionato complicatissimo fino all'ultimo, arrivare a 73 punti e giocarsi ancora la promozione non era mai successo negli ultimi anni. Lo dicevo da tempo che sarebbe stata combattuta fino alla fine, abbiamo avuto avversari forti che ci hanno stimolato e spinto. C'è gioia ma anche tanta stanchezza".

Il primo aggettivo che ti viene in mente:
"Non c'è un aggettivo. Voglio bene a questa squadra, ho abbracciato tutti i ragazzi, anche chi ha giocato meno. E' la vittoria del club".

Delle tre promozioni, questa è la più complicata?
"Le vittorie sono belle tutte. A Verona è stata complicata perché giocata fino all'ultimo. Cremona una favola bellissima, questa la più dura. Ancora non siamo primi, è un campionato in cui siamo davanti sin dall'inizio. L'obiettivo era portare questo club storico in Serie A, siamo un club forte e io ho fatto solo la mia parte in un circuito importante. Ora dobbiamo terminare davanti, sarebbe una gran bella gioia".

Importante avere tanti attaccanti per ruotare?
"Grazie, ecco perché voglio abbracciare tutti i miei ragazzi. Anche per la giovane età, non sono abituati a cambi continui, rotazioni. Siamo stati una squadra divertente, con entusiasmo, che ha giocato sempre per vincere. Mi sono affidato all'intelligenza del gruppo, di questa squadra, perché l'obiettivo era quello di andare in Serie A".

Avete dato a noi la sensazione che fosse un campionato facile:
"Tante volte si è detto che il Parma avrebbe dovuto vincere in carrozza, perché la squadra per lunghi tratti ha giocato da grande squadra. Ma questo perché c'era impegno e voglia di stare lì. Il campionato è stato durissimo, non era mai chiuso e i ragazzi lo sapevano. Oggi hanno giocato tre partite, perché per quanto possa essere isolato Como e Venezia hanno inciso. Grandi ragazzi, complimenti a tutti".

C'è stato un momento critico?
"Per me la partita che ha lasciato scorie è stata la sconfitta con il Catanzaro. Abbiamo fatto una grande partita in casa e perdere ci ha bruciato veramente molto. Ma la squadra ha mostrato una forza mentale straordinario, lì ho pesato l'anima della squadra. Grazie al Catanzaro che oggi si è giocato la partita, forse ci doveva qualcosa indietro dalla partita del Tardini. E' stato un finale tosto, hanno recuperato moltissimo dietro e hanno spinto. Ma la squadra è stata solida".

Squadra che ha mostrato maturità:
"Ho avuto un gruppo molto giovane, ma l'esperienza della scorsa stagione, terminata in un modo molto duro da accettare, ci ha permesso di costruire una mentalità e una voglia di un gruppo forte. I giovani devono giocare e sbagliare, di quelli commessi ne abbiamo fatto tesoro".

Una dedica personale?
"E' sempre riduttivo, ma la prima chiamata dopo ogni partita è per mia madre e mio padre, che è il primo critico. Prima la famiglia".

Ansaldi indicato come segreto dello spogliatoio:
"Abbiamo un rapporto stupendo, gli ho detto che è stato di un'importanza straordinaria. Al di là delle presenze in campo. Mi serviva che stesse vicino al gruppo giovane, è un uomo straordinario, sempre con il sorriso, e che stesse vicino alla squadra nello spogliatoio è stato meglio di dieci assist".