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Fuser ricorda: "Parma era la città ideale per far bene e cercare nuovi stimoli"
Intervistato dai microfoni di Radio Parma, Diego Fuser ha raccontato i suoi trascorsi proprio in gialloblu: "Sono stati anni molto importanti - sottolinea ParmaLive.com -. Avevo bisogno di respirare un po’ dopo le stagioni a Roma e Parma era la città ideale per far bene e cercare nuovi stimoli. Sul piano di prestazioni, ambiente e squadra penso che il primo anno sia stato il più bello in assoluto. C’erano molti compagni di altissimo livello, quella squadra completa in tutti i reparti difficilmente verrà dimenticata, poi negli anni successivi sono andati via un po’ di giocatori anche se si è continuato a fare bene“.
L'amarezza per lo scudetto mai arrivato.
"Diciamo che non siamo partiti benissimo: c’erano un po’ di problemi con il tecnico Malesani, non si riusciva a trovare il feeling giusto per dare tutti quanti il massimo. Poi pian piano abbiamo ingranato vincendo trofei importanti. Ma l’inizio non è stato come ce lo saremmo aspettati“.
Il trionfo in Coppa UEFA.
“Fu una finale bellissima e un’altra partita perfetta di quell’anno in cui ancora una volta vinse la squadra più forte. L’unico peccato è che siamo andati a giocare a Mosca in uno stadio semivuoto e non in Spagna o in Inghilterra dove sarebbero potuti venire molti più tifosi. Ma la cosa più importante è che la gente si sia divertita e successe spesso, soprattutto, in casa“.
L'amarezza per lo scudetto mai arrivato.
"Diciamo che non siamo partiti benissimo: c’erano un po’ di problemi con il tecnico Malesani, non si riusciva a trovare il feeling giusto per dare tutti quanti il massimo. Poi pian piano abbiamo ingranato vincendo trofei importanti. Ma l’inizio non è stato come ce lo saremmo aspettati“.
Il trionfo in Coppa UEFA.
“Fu una finale bellissima e un’altra partita perfetta di quell’anno in cui ancora una volta vinse la squadra più forte. L’unico peccato è che siamo andati a giocare a Mosca in uno stadio semivuoto e non in Spagna o in Inghilterra dove sarebbero potuti venire molti più tifosi. Ma la cosa più importante è che la gente si sia divertita e successe spesso, soprattutto, in casa“.
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