TUTTO mercato WEB
La storia la scrivono i vincitori: cosa resterà di questo Ajax?
La storia la scrivono i vincitori. E quindi, da ieri, il Tottenham: l'Ajax è estromesso dalla Champions League, nonostante la Grande Bellezza della squadra di Erik ten Hag. Comunque vada, rivelazione assoluta di questa edizione della manifestazione. Così fulgida da far venire un dubbio. Può dare il via a una rinascita del calcio olandese, sparito dalla geografia calcistica europea da troppi anni: l'Ajax ha fatto dimenticare come la nazionale dei Paesi Bassi non abbia partecipato né all'Europeo del 2016 né al Mondiale del 2018. Oppure è stata soltanto un'avventura estemporanea, finita sulle macerie di un 3-2 all'ultimo minuto. Cosa ne sarà, di questo bellissimo Ajax?
Il bel gioco non basta: è la miglior sintesi della gara di ieri. In cui, a dirla tutta, il Tottenham non ha certo demeritato. Ma ha comunque dimostrato che nel calcio ci sono mille strade per vincere: le triangolazioni e il contropiede, il gioco di posizione e i lanci lunghi. Il fatturato e le idee tattiche, le qualità tecniche e quelle fisiche. Anche la testa: l'Ajax ha perso per non saper difendere, perché persino sul 2-2 pensava più a fare il terzo gol che non a subirlo. È un'eliminazione coerente, ma è pur sempre un'eliminazione. Cosa resterà? Ad Amsterdam, è difficile che rimanga molto. Nonostante le parole di Van der Sar, che proprio ieri ha chiarito come non ci sia l'intenzione di smantellare la squadra, è insita nella filosofia dell'Ajax la tendenza a cedere i migliori per ricostruire il proprio vivaio.
Direzione Barcellona: è lì che il biglietto staccato da Frenkie De Jong porterà uno dei due grandi talenti di questa squadra. Il centrocampista potrebbe viaggiare in compagnia dell'altra stella olandese, quel Matthijs De Ligt ambito anche dalla Juventus e dal PSG. E magari con loro ci potrebbe essere anche Erik ten Hag: con Valverde in bilico, sarebbe una scelta in continuità con la storia blaugrana, quella di Cruijff e degli olandesi. Come Xavi, del resto.
Poi ci sono Ziyech e gli altri. Tutti da verificare, lontano da un contesto. L'esempio più lampante è quello di Kluivert: ad Amsterdam era Justincredible, a Roma molto meno convincente. Il nome del marocchino, ieri il migliore dei suoi, non è casuale: bello e a tratti spettacolare, ma in un contesto cucito a misura per lui. A differenza di Donny Van de Beek, che sembra per De Jong quel che Neeskens fu per lo stesso Crujff: giocatore totale, il miglior gregario di sempre. Nel mirino dell'Inter. Destinato ad altri lidi, come tanti talenti di questa generazione incredibile. E nella storia dell'Ajax: forgiare gioielli e poi salutarli. L'Olanda è famosa, per i suoi diamanti.
Il bel gioco non basta: è la miglior sintesi della gara di ieri. In cui, a dirla tutta, il Tottenham non ha certo demeritato. Ma ha comunque dimostrato che nel calcio ci sono mille strade per vincere: le triangolazioni e il contropiede, il gioco di posizione e i lanci lunghi. Il fatturato e le idee tattiche, le qualità tecniche e quelle fisiche. Anche la testa: l'Ajax ha perso per non saper difendere, perché persino sul 2-2 pensava più a fare il terzo gol che non a subirlo. È un'eliminazione coerente, ma è pur sempre un'eliminazione. Cosa resterà? Ad Amsterdam, è difficile che rimanga molto. Nonostante le parole di Van der Sar, che proprio ieri ha chiarito come non ci sia l'intenzione di smantellare la squadra, è insita nella filosofia dell'Ajax la tendenza a cedere i migliori per ricostruire il proprio vivaio.
Direzione Barcellona: è lì che il biglietto staccato da Frenkie De Jong porterà uno dei due grandi talenti di questa squadra. Il centrocampista potrebbe viaggiare in compagnia dell'altra stella olandese, quel Matthijs De Ligt ambito anche dalla Juventus e dal PSG. E magari con loro ci potrebbe essere anche Erik ten Hag: con Valverde in bilico, sarebbe una scelta in continuità con la storia blaugrana, quella di Cruijff e degli olandesi. Come Xavi, del resto.
Poi ci sono Ziyech e gli altri. Tutti da verificare, lontano da un contesto. L'esempio più lampante è quello di Kluivert: ad Amsterdam era Justincredible, a Roma molto meno convincente. Il nome del marocchino, ieri il migliore dei suoi, non è casuale: bello e a tratti spettacolare, ma in un contesto cucito a misura per lui. A differenza di Donny Van de Beek, che sembra per De Jong quel che Neeskens fu per lo stesso Crujff: giocatore totale, il miglior gregario di sempre. Nel mirino dell'Inter. Destinato ad altri lidi, come tanti talenti di questa generazione incredibile. E nella storia dell'Ajax: forgiare gioielli e poi salutarli. L'Olanda è famosa, per i suoi diamanti.
Altre notizie
Ultime dai canali
sampdoriaAvversari Sampdoria, N. Pavan: "Cittadella, ai playoff doveroso far un pensiero"
milanPioli: "Domani il capitano sarà Leao. È stato un dolore forte perdere il derby e vedere i nostri rivali festeggiare"
interRinnovo, Dumfries ci ripensa e apre all'Inter: cifre più basse rispetto alle richieste iniziali
napoliCds - A giugno torneranno due giocatori che fanno al caso del Napoli
milanLIVE MN - Pioli: "Il focus deve essere tornare a vincere, sono stati dieci giorni delicati"
fiorentinaMILENKOVIC, Spremuto e con pochi stimoli: che crollo
sassuoloFiorentina Sassuolo quote scommesse Serie A, Snai e pronostico 1X2
milanSacchi: "Auguro al prossimo allenatore del Milan di avere dei dirigenti come quelli che ho avuto io"
Primo piano