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TMW RADIO - Apolloni: "Forma del periodo e pochi italiani in Serie A i grandi problemi di Mancini"TUTTO mercato WEB
© foto di Giovanni Padovani
martedì 16 novembre 2021, 18:59Serie A
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Apolloni: "Forma del periodo e pochi italiani in Serie A i grandi problemi di Mancini"

Luigi Apolloni intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L’allenatore ed ex centrocampista Luigi Apolloni ha così parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: “Secondo me l’Italia non è appagata, semplicemente la condizione psico-fisica è determinante: all’Europeo sono arrivati in una forma strabiliante. Qualcuno oggi invece è più in condizione e altri più affaticati, oltre a problemi come aver dovuto fare a meno di calciatori importanti, troppo spesso criticati. Sarebbe clamoroso non qualificarsi per il Mondiale. Chi ieri doveva far fare il salto di qualità, ha trovato difficoltà: mi auguro che a marzo abbiano maggiore condizione”.

Questione attaccanti italiani: la Serie A ha un problema?
“L’enorme difficoltà è che non ci sono… Quando giocavo io gli stranieri erano tre e gli altri tutti italiani, oggi invece è il contrario! Purtroppo i reparti d’attacco son fatti tutti di stranieri. Penso all’Udinese, per esempio, che ha solo il portiere di italiano”.

Il crescere delle aspettative ha pesato sugli Azzurri?
“Sì, è vero che dall’Europeo l’Italia non aveva altro che da guadagnare ma poi capita che la pressione crescente ti tagli le gambe. Chi gioca in Nazionale, comunque, è sempre in tensione anche col club: la inquadrerei più come una questione di forma del periodo”.

Qual è il nostro livello?
“Negli anni l’Italia è sempre stata una nazione importante, di livello calcistico altissimo. Se Jorginho avesse segnato quel rigore staremmo parlando d’altro… Ci vorrà comunque una riflessione, più che altro però sui troppi stranieri che impediscono di valorizzare gli italiani. Vuoi o non vuoi, così il ct è costretto ad andare a cercare da altre parti”.

Un attaccante oggi sa che avrà poca concorrenza per la convocazione?
“Per alcuni giocatori questo è vero, c’è chi si ritrova lì senza essere un top player. Comunque darei merito a Mancini nelle scelte, quelle che l’hanno portato a vincere l’Europeo. Un tempo i selezionatori potevano scegliere di più, certo, e oggi se ti ritrovi a dover fare a meno di qualcuno fatichi a trovare alternative”.


Dopo Chiellini e Bonucci c’è vita per la difesa azzurra?
“Abbiamo un giovane come Bastoni che sta facendo benissimo nel suo club (Inter, ndr) ma spero che si possano trovare anche altre alternative. Penso anche ad Acerbi o Mancini ma difficoltà ce ne sono”.

Da qui a marzo si riparte da zero?
“Questi mesi serviranno a rimettere benzina nelle gambe. Marzo può essere un ostacolo perché ci saranno pure gli impegni delle coppe europee ma spero che Mancini sappia sopperire e trovare chi sa essere decisivo. Fino a poco tempo fa i vari Insigne e Chiesa erano devastanti e questo grazie anche alla squadra che ne esaltava le capacità. Anche Barella non sta esprimendo la sua condizione migliore in questo momento… Saltare un altro Mondiale sarebbe un disastro”.

Che effetto fa rivedere Buffon a Parma?
“Per me è stato un piacere ritrovarlo, l’ho incontrato un paio di volte qui in città. Poco tempo fa è venuto pure Asprilla, bello rivederci tutti. Gigi è un eterno giovane, ho ritrovato lo stesso che avevo conosciuto da sedicenne. Per lo spirito che ha io dico che arriva a cinquant’anni!”.

Se le aspettava tutte queste difficoltà del Parma in cadetteria?
“La Serie B è sempre stato un campionato difficile, più di quantità che di qualità. Si corre, si picchia e si mena… Per esempio c'è il Cittadella che arriva ai playoff ormai da anni e questo fa capire. Il Parma deve calarsi bene nella realtà, le qualità poi verranno fuori. Devono giocare più da squadra”.