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Miroslav Klose - Il bomber polacco che ha riscritto la storia della Germania

Miroslav Klose - Il bomber polacco che ha riscritto la storia della GermaniaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 10 giugno 2014, 07:002014
di Raimondo De Magistris

L'applicazione per ovviare alla mancanza di talento. Il sacrificio per essere sempre un passo avanti agli altri, anche a chi - solo sulla carta - può vantare una migliore materia prima. Miroslav Klose è calciatore maniacale nella cura di sé, ha sempre messo il suo benessere psico-fisico davanti a ogni cosa e ancora adesso, alla soglia del suo quarto Mondiale, non ha cambiato strategia. Se possibile, ha addirittura acuito questa sua indole trasformandola in un'ossessione. Praticamente tutto nell'ultimo anno, dalla dieta agli allenamenti, è stato svolto in previsione della kermesse brasiliana. Lo sapeva la dirigenza della Lazio e, in fondo, anche i tifosi biancocelesti, i quali hanno tacitamente compreso l'importanza che per Klose avrà questa competizione. Un appuntamento unico destinato a riscrivere la storia di questa competizione e della Germania, nazionale che al Mondiale ha sempre avuto un ruolo primario, come sintetizzato al meglio dalla ormai storica citazione di Gary Lineker: "Il calcio è un gioco che si gioca in 11 contro 11 e alla fine vince sempre la Germania".
In realtà, alla Germania più che la vittoria va riconosciuta la capacità di arrivare sempre in fondo. Lo sa bene anche Klose che nelle tre precedenti edizioni ha collezionato un secondo e due terzi posti, piazzamenti d'onore che ora vogliono essere sostituiti da un successo possibile grazie a una squadra che trasuda talento.


Una Germania ben più forte di quella in cui Klose esordì, era il 2001 e Rudi Voller lo gettò in campo al 70' per sbloccare la gara contro l'Albania ferma sul'1-1: ci riuscì 18 minuti dopo il suo ingresso, il preludio a una storia d'amore tra Klose e la Germania tanto insospettabile quanto straordinaria.
Insospettabile perché Klose da bambino era tutto tranne che un predestinato. L'attaccante polacco di Opole, che lasciò il suo paese fin da subito per seguire il padre anch'esso calciatore, solo a 20 anni venne notato dall'Amburgo che dopo un po' lo lanciò in prima squadra più per necessità che per fiducia. Lo stesso accadde al Kaiserslautern, prima di un exploit da lasciare senza fiato in cui non ci credeva fino in fondo nemmeno il suo club.
Straordinaria perché con l'ultima rete nell'amichevole contro l'Armenia è diventato il calciatore che ha segnato più reti nella storia della Germania e al Mondiale potrà battere un altro record: nel mirino c'è Ronaldo, basta una sola rete per eguagliarlo in cima alla classifica dei bomber che hanno segnato più gol in questa competizione.
Il tutto, ancora una volta, avverrà con il ruolo di attore protagonista. In una Germania che ha proprio nel terminale offensivo il suo unico tallone d'Achille sarà lui a guidare l'attacco. Un leader silenzioso, concreto e decisivo.