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"Braccata contro i cinghiali a Perugia: decisione scellerata, inopportuna, fallimentare!"
sabato 5 giugno 2021, 11:00News
di Redazione Perugia24.net
per Perugia24.net

"Braccata contro i cinghiali a Perugia: decisione scellerata, inopportuna, fallimentare!"

"Braccata contro i cinghiali: decisione scellerata, inopportuna, fallimentare. Una decisione scellerata, improvvida, presa a tavolino per accontentare la potentissima, impopolare, lobby venatoria con un contentino sicuramente inutile a risolvere la questione dell’avvicinamento dei cinghiali alle aree urbane. Consentire in questa domenica 6 giugno a quindici cacciatori di sfogare il proprio irrefrenabile impulso ad uccidere altre specie viventi in una zona, tra l’altro, limitrofa al centro storico e ad alta densità di abitanti è indice di totale mancata volontà di risolvere in modo serio, razionale, incruento un problema causato - e lo rimarchiamo ancora una volta in modo netto - non tanto dalla presenza di animali selvatici in prossimità della città quanto dall’immissione nel territorio di specie non autoctone particolarmente prolifiche e dalla sfrenata antropizzazione che ha sconvolto in modo drammatico l’equilibrio naturale. Non sono e non saranno certamente le doppiette e le politiche accondiscendenti nei loro confronti a garantire soluzioni che andrebbero, invece, ben ponderate. Sono anni che si favoriscono le cosiddette “braccate” e sono anni che questa scelta si dimostra fallimentare e pericolosa, in primo luogo per gli abitanti. Nonostante tutto, le istituzioni, pressate dalle associazioni venatorie responsabili delle continue immissioni di ungulati, risultano incaponite a perseguire una strada che non conduce da alcuna parte e, al contrario, aumenta i danni.

È da tempo che insistiamo sulla necessità di porre fine all’assurda pratica delle immissioni, sulla sterilizzazione, sull’adozione di recinzioni elettrificate da installare nei periodi di maggiore vulnerabilità delle colture, soprattutto dopo la semina. Tutte misure raccomandate dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e realizzabili grazie ai relativi fondi messi a disposizione dai Piani di sviluppo rurale cofinanziati dall’Unione europea ma volutamente disattese. Troviamo inoltre del tutto sconsiderata l’adozione di provvedimenti così gravi senza che sia stato ascoltato anche il parere di rappresentanti del mondo ambientalista e animalista. Nessuna urgenza può giustificare da parte delle istituzioni un comportamento così scorretto". La nota è a firma di Avi Vegani internazionale Umbria e Perugia Animal Save e Animal Liberaction.