Muore a 26 anni dopo un malore improvviso in campo: anche il calcio umbro piange Mattia

Una tragedia immane. Un giovane calciatore che ci lascia dopo un malore in campo. E' morto Mattia Giani, 26 anni compiuti lo scorso 3 gennaio, il calciatore del Castelfiorentino United che si era sentito male in campo al 15' del primo tempo durante Lanciotto Campi-Castelfiorentino, gara di Eccellenza Toscana, già più volte in Umbria sui campi della D, in ultimo con il Cascina. Si era liberato della marcatura di un difensore avversario ed aveva tirato, impegnando il portiere, poi fa tre passi indietro, una mano sulla testa e una sul cuore e la caduta a terra sotto gli occhi dei suoi genitori, della fidanzata e del nonno. Il massaggiatore del Castelfiorentino (con alle spalle una carriera di 40 anni da infermiere) gli ha impedito di soffocarsi con la lingua e gli ha praticato il massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca. Le operazioni di rianimazione sono andate avanti per altri trenta minuti e poi è scattata la corsa in ospedale.

Bollettino drammatico: arresto cardiaco e subito dopo un attacco epilettico. Il malore potrebbe essere stato provocato da tachicardia ventricolare, la stessa cosa che accadde al capitano della Fiorentina, Davide Astori, che l’autopsia rivelò soffrisse di cardiomiopatia aritmogena, come l’allora giocatore del Livorno, Piermario Morosini. Giani era cresciuto nelle giovanili dell’Empoli ed aveva militato in altre squadre quali Real Forte Querceta, Savona, Cascina e Grosseto. Mattia Giani ha anche un altro fratello più giovane, classe 2000, che gioca in serie D nel Legnago. Una tragedia che lascia sotto choc il calcio italiano.