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'Il Gauccismo', storia di un presidente indimenticabile
Già nel Museo del Perugia, campioni e bidoni e frasi celebri
(ANSA) - ROMA, 05 GEN - A meno di un mese dal secondo anniversario della scomparsa di Luciano Gaucci, il più pirotecnico dei presidenti di calcio, è uscito un libro, 'Il Gauccismo', che celebra un personaggio indimenticabile, secondo a nessuno per competenza, imprenditorialità e fantasia. E' non è un caso che questo volume, a pochi giorni dall'uscita, sia già finito in una delle bacheche del museo del Perugia, club di cui Gaucci è stato presidente-padrone, anzi autentico 'dominus', e di cui l'autore Raffaele Garinella, medico psichiatra, giornalista pubblicista ed 'enciclopedia vivente' del calcio, celebra con dovizia di particolari il triennio delle stagioni sportive 1997/98, 1998/99, 1999/2000. Nel libro sono anche riprodotte le belle vignette, e le caricature, dedicate all'epopea calcistica perugina dall'illustratore Marcello Pitorri, e vengono raccontate storie di esoneri e litigi, riappacificazioni, ritiri imposti dall'alto, il fantasma nel castello di Torre Alfina, la corte dei miracoli amante dei colori del Grifo e coloro che invece cercavano di rabbonire il presidente dopo le sue proverbiali sfuriate.
E ancora l'arrivo di tanti stranieri scovati in tutto il mondo, alcuni dei quali rivelatisi campioni, come Milan Rapaic e Hidetoshi Nakata, e altri bidoni, o meteore, da rispedire al mittente o mandare altrove.
E ancora l'arrivo di tanti stranieri scovati in tutto il mondo, alcuni dei quali rivelatisi campioni, come Milan Rapaic e Hidetoshi Nakata, e altri bidoni, o meteore, da rispedire al mittente o mandare altrove.
E poi frasi memorabili come quella di Vujadin Boskov che con la squadra in odore di salvezza per chiedere l'appoggio del pubblico spiega che "squadra senza tifosi è come donna senza seno": a quei tempi il politicamente corretto non andava di moda. Insomma Raffaele Garinella con le cronache e i ricordi di quei tempi fa capire che il Gauccismo è veramente stato, come lo ha definito qualcuno, un movimento filosofico-culturale-calcistico, che per Perugia assume anche le dimensioni di un sogno difficilmente ripetibile a meno di miracoli sempre più difficili nel mondo del pallone-business di oggi. Probabilmente servirebbe un altro Luciano Gaucci, ma non esiste. (ANSA).
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